Il riassetto del gruppo che fa capo alla famiglia Ligresti è arrivato a una svolta decisiva. Mediobanca, in primo luogo, e Unicredit, stanno intensificando i contatti con i potenziali investitori che possano sostenere laumento di capitale tra 600 e 750 milioni che Fonsai delibererà questo mese. Negli ultimi giorni si sono susseguite le riunioni tra tutte le parti in causa negli uffici di Piazzetta Cuccia: non solo Fonsai e la controllante Premafin (che ne detiene il 35%), ma anche Unipol, candidata numero uno alla formazione del secondo polo assicurativo italiano. Al dossier sta lavorando il dg Carlo Cimbri e già oggi potrebbe esserci un altro vertice.
La Borsa già scommette sulla fusione tra i due gruppi assicurativi e ieri a Piazza Affari il titolo Fonsai ha guadagnato l11,46%, a quota 0,7345 euro, e anche la controllata Milano Assicurazioni è progredita del 6%, a 0,25 euro. Unipol è avanzata del 3% a 0,2649 euro.
Lattività di Mediobanca & C., infatti, non si limita allultimo anello della catena, ma coinvolge anche la controllante Premafin, che ha in mano il 35% della compagnia assicurativa. I vertici di Piazzetta Cuccia stanno pensando anche al «salvataggio» della holding gravata da oltre 320 milioni di debiti detenuti per oltre il 50% da Unicredit. Il potenziale investitore è stato individuato nel fondo Clessidra, guidato da Claudio Sposito, che potrebbe intervenire con risorse fresche sino a 200 milioni.
Lunica difficoltà a una soluzione più «corale» (con lingresso di altri investitori e di Unipol anche al piano superiore) sembra essere la richiesta di esclusiva avanzata dal fondo che sembrerebbe orientato a chiedere anche una parziale conversione del debito Premafin in capitale. Piazza Cordusio e gli altri istituti coinvolti sono disponibili a valutare le offerte e, in linea di principio, sono aperti allipotesi di un convertendo ma non alla conversione totale.
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