Dazi, Fitch taglia le stime di crescita globale. Listini in rosso a Wall Street | La diretta

L'Amministrazione Trump vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento del Dragone nelle loro economie. La replica di Pechino: "l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America"

Dazi, Fitch taglia le stime di crescita globale. Listini in rosso a Wall Street | La diretta
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L'Amministrazione Trump vuole usare i negoziati sui dazi per isolare la Cina. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate sui colloqui e spiegando che il Segretario al Tesoro Scott Bessent vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento della Cina nelle loro economie in cambio di concessioni sui dazi imposti dalla Casa Bianca. I funzionari statunitensi intendono utilizzare i negoziati con oltre 70 nazioni per chiedere loro di vietare alla Cina di spedire merci attraverso i loro territori, impedire alle aziende cinesi di insediarsi nei loro territori per eludere i dazi statunitensi e non assorbire i beni industriali cinesi a basso costo nelle loro economie. Tali misure mirano a intaccare l'economia cinese e a costringere Pechino a sedersi al tavolo delle trattative con meno potere decisionale in vista di potenziali colloqui tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Le richieste specifiche potrebbero variare notevolmente a seconda del Paese, dato il loro grado di coinvolgimento nell'economia cinese, specifica il Wall Street Journal.

Funzionari statunitensi hanno sollevato l'ipotesi nei primi colloqui con alcuni Paesi, secondo quanto riferito al Wall Street Journal da fonti vicine ai negoziati. Lo stesso Trump ne ha accennato ieri al programma in lingua spagnola "Fox Noticias", dove ha detto che avrebbe preso in considerazione l'idea di far scegliere ai Paesi tra Stati Uniti e Cina. Uno dei promotori di questa strategia è il Segretario al Tesoro Scott Bessent. È stato lui ha proporle l'idea a Trump durante un incontro del 6 aprile a Mar-a-Lago, hanno affermato fonti informate. Il piano di Bessent per isolare l'economia cinese ha guadagnato consensi tra i funzionari di Trump. Sono in corso dibattiti sulla portata e la severità dei dazi statunitensi, ma i funzionari sembrano in gran parte concordare con il piano di Bessent per la Cina che ne comporta l'esclusione dall'economia statunitense con dazi e potenzialmente anche l'espulsione delle azioni cinesi dalle borse statunitensi.

22:15 - Wall Street chiude in rosso, Dow Jones -1,73%, Nasdaq -3,04%

Wall Street chiude in rosso. Il Dow Jones perde lo 1,73% a 39.669,39, il Nasdaq cala del 3,04% a 16.312,51 punti e lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,24% a 5.275,70 punti.

22.04 - Wall Street crolla, Dj -1,73%, Nasdaq -3,04%

Nuovo crollo di Wall Street dopo che Nvidia è affondata a oltre -10%. Il Dow Jones lascia l'1,73% a 39.669,39, il Nasdaq perde il 3,04% a 16.312,51 punti e lo S&P 500 cede il 2,24% a 5.275,70 punti.

21.36 - Nvidia e Amd continuano ad affondare a Wall Street, -10%

Nvidia e Amd continuano ad affondare a Wall Street con le nuove restrizioni imposte dall'amministrazione Trump all'esportazione di chip in Cina. Entrambe perdono oltre il 10% al momento

20.34 - Powell, Fed non sarà mai influenzata da pressione politica

La Fed non sarà mai influenzata da una pressione politica. Lo ha assicurato Jerome Powell, sottolineando che l'indipendenza della Fed è ben conosciuta e compresa al Congresso e a Washington

19.56 - Wall Street peggiora con Powell, Dj -1,41%, Nasdaq -3,13%

Wall Street peggiora con il presidente della Fed Jerome Powell. Il Dow Jones perde l'1,41% a 39.803,21 punti, il Nasdaq cede il 3,13% a 16.300,28 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,15% a 5.280,65 punti. Powell ha detto che la Fed è ben posizionata per attendere maggiore chiarezza prima di agire sui tassi.

19.44 - Wall Street: seduta in netto calo (S&P -1,6%)

titolo di Nvidia cede il 7,9% e affossa il Nasdaq, che ora cede oltre il 2,6%. Il colosso tecnologico statunitense ha comunicato di prevedere una perdita di 5,5 miliardi di dollari nel trimestre che si chiude il 27 aprile, dopo che l'amministrazione Trump ha vietato la vendita in Cina dei chip H20, progettati appositamente per rispettare i controlli sulle esportazioni verso la Cina. E' quanto Nvidia ha comunicato oggi agli investitori. Il divieto obbliga ora l'azienda a ottenere una licenza speciale per la vendita. Il divieto fa parte della strategia della Casa Bianca per frenare lo sviluppo cinese nell'intelligenza artificiale. Secondo Washington, i chip di Nvidia potrebbero essere utilizzati "in supercomputer cinesi". Il titolo di Nvidia, alla chiusura di ieri, perdeva il 16% dall'inizio dell'anno, dopo aver guadagnato oltre il 200% nel 2024. Il divieto di Trump riguarda anche Amd, il cui titolo cede il 7,3%. Male, in generale, tutti i titoli delle società di semiconduttori. Più contenuti i cali sullo S&P 500 (-1,6%) e sul Dow Jones (-1%). Il petrolio Wti guadagna il 2,14% a 62,64 dollari al barile, con le indiscrezioni su una potenziale trattativa sul commercio tra Stati Uniti e Cina. Intanto, secondo il Wall Street Journal, una delle condizioni che il presidente statunitense Donald Trump presenterà nei negoziati commerciali con oltre 70 Paesi sarà quella di isolare Pechino. La Cina, invece, invita gli Stati Uniti a "smettere di lagnarsi" dalle colonne del China Daily, una delle testate in lingua inglese del Partito comunista cinese.

18:45 - Wall Street pesante con guerra chip, Dj -0,46%, Nasdaq -1,94%

La guerra dei chip frena Wall Street. I listini americani procedono in rosso dopo che Nvidia ha annunciato la stretta dell'amministrazione per i chip da esportare in Cina. Il Dow Jones perde lo 0,46% a 40.184,67 punti, il Nasdaq cede l'1,94% a 16.498,05 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,09% a 5.337,00 punti. Nvidia ha annunciato che le nuove restrizioni americane alle esportazioni dei suoi chip H20 in Cina le costeranno 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre dell'esercizio fiscale. Il governo ha informato Nvidia che gli H20 richiederanno una licenza per essere esportati in Cina per un "futuro indefinito", ha reso noto il colosso dei semiconduttori. Secondo i funzionari americani le nuove regole sono state decise per limitare i timori che i chip possano essere usati per la realizzazione di supercomputer in Cina.

18:43 - Borsa: Europa chiude contrastata tra tensioni su chip e attesa Bce, Milano +0,6%

Chiusura di seduta in recupero per le Borse europee, che riescono a terminare la seduta contrastate mentre l'attenzione degli investitori si concentra sull'esito della riunione del consiglio direttivo della Bce in calendario domani. Il mercato punta su un nuovo taglio dei tassi per sostenere un'economia messa sotto pressione dalla guerra commerciale innescata dall'amministrazione Usa. Sul fronte dei dazi, dopo le tensioni sul settore tech e chip, un barlume di speranza è arrivato dalle parole del portavoce del ministero degli Esteri cinese, che ha lasciato le porte aperte a un negoziato se gli Stati Uniti smetteranno 'di esercitare pressioni estreme, di minacciare e ricattarè e parleranno 'con la Cina sulla base dell'uguaglianza, del rispetto e del mutuo vantaggiò. La maglia rosa di giornata è andata così al Ftse Mib di Piazza Affari, che sul finale è passato in territorio positivo e ha chiuso in progresso dello 0,62%. Tra i principali titoli milanesi StMicroelectronics (-1,38%), pur lontana dai minimi, ha sofferto la giornata difficile del comparto tech alla luce dello scivolone di NVidia, che prevede extracosti in bilancio fino a 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre a causa dello stop imposto dall'amministrazione Trump a esportare verso la Cina il super chip H20. Bene Campari (+2,92%) e Snam (+2,36%), male Buzzi (-4,58%). In ordine sparso le banche. Sul fronte energetico, in rialzo il prezzo del petrolio dopo le nuove sanzioni Usa all'export iraniano. Il Wti per giugno sale a 62,44 dollari al barile (+1,81%) e il Brent di pari scadenza a 65,67 dollari (+1,55%). In rialzo del 3,3% a 35,5 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam. Sul valutario, prosegue debole il biglietto verde: l'euro si rafforza a 1,1362 dollari (+0,72%), e il biglietto verde vale 142,75 (-0,35%) yen. Il rapporto euro/yen è a 162,11 (+0,41%). In rally l'oro (+2,81% la consegna spot), che ha toccato un nuovo record a 3.319,17 dollari l'oncia.

17:25 - Borsa: Europa migliora nel finale, Milano +0,42%

Le Borse europee riducono le perdite nel finale di seduta mentre lima il calo il Dow Jones a Wall Street. Milano è passata in rialzo (+0,42%) con Campari in vetta (+2,38%). Londra è in parità (+0,02%) Francoforte cede lo 0 ,17%, Parigi lo 0,45%. Domani si riunisce la Bce dalla quale il mercato attende un taglio dei tassi.

17.11 - Fitch taglia le stime di crescita globale

Fitch taglia le stime di crescita mondiali "in risposta alla severa escalation delle guerra commerciale". L'economia globale crescerà quest'anno meno del 2%, ovvero 0,4 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti stime. La crescita di Stati Uniti e Cina è stata tagliata di 0,5 punti a +1,2% per gli Usa e a sotto il 4% per la Cina meno. L'area euro crescerà meno dell'1%. Fitch prevede che la Fed attenderà fino al quarto trimetre per tagliare i tassi di interesse. "L'indebolimento del dollaro ha creato più spazio per l'allentamento da parte delle altre banche centrali e ci aspettiamo tagli maggiori dalla Bce", ha detto Fitch.

16.44 - Honda pronta a spostare parte della produzione negli Usa

Honda sposterà la produzione del modello Civic con motore ibrido dal Giappone al suo stabilimento in Indiana negli Stati Uniti, nel tentativo di mitigare l'impatto delle politiche tariffarie del presidente Donald Trump. La casa auto ha spiegato di ritenere opportuno trasferire la produzione del modello, attualmente assemblato nello stabilimento della prefettura di Saitama, a nord di Tokyo, negli Stati Uniti, considerando l'elevata domanda e popolarità della Civic in quel Paese

15:11 - Wto taglia le stime del commercio mondiale

Il volume del commercio mondiale di merci dovrebbe diminuire dello 0,2% nel 2025 alle condizioni attuali, quasi tre punti percentuali in meno rispetto a quanto ci si sarebbe aspettati in uno scenario di base a “dazi bassi”. Questo si basa sulla situazione tariffaria al 14 aprile. Il commercio potrebbe ridursi ulteriormente, fino al -1,5% nel 2025, se la situazione dovesse peggiorare. È quanto rileva l'ultimo rapporto sulle prospettive e statistiche del commercio mondiale pubblicato dall'Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

9.59 - Cina: l'America non tornerà grande con la forza

"Gli Usa si devono liberare quanto prima dall'ossessione per l'egemonia e riconoscano che l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo", È questo l'auspicio della Cina che viene reso noto attraverso il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang. Sulle ipotesi di spese per la difesa dell'anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che "l'elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte», malgrado gli Usa siano «fortemente indebitati".

9.09 - l'Europa apre in calo

Le Borse europee aprono in calo, in scia con i listini asiatici e con i future di Wall Street in rosso. I mercati guardano le mosse di Donald Trump sui dazi e le nuove restrizioni a Nvidia per le esportazioni dei chip verso la Cina. Dopo il dato sull'inflazione nel Regno Unito, c'è attesa per l'indice dei prezzi dell'Eurozona. In serata atteso il discorso del presidente della Fed Jerome Powell. Avvio in rosso per Parigi (-0,8%), Francoforte (-0,64%) e Londra (-0,19%).

8.40 - Usa: Trump, con dazi incassiamo somme record

Per il presidente degli Stati uniti Donald Trump i nuovi dazi americani stanno portando somme record nelle casse del Tesoro degli Usa e hanno anche contribuito a ridurre l’inflazione e il costo di quasi tutti i prodotti. Sul social Truth Trump ha detto che “gli Stati Uniti incassano numeri record in dazi, con il costo di quasi tutti i prodotti in diminuzione, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l’inflazione è in calo.

8.51 - Borsa Tokyo: Nikkei chiude in calo dell'1%

Chiusura in flessione per la Borsa di Tokyo dove hanno prevalso le preoccupazioni per i dazi statunitensi e sulle loro implicazioni economiche. A fine seduta l'Indice Nikkei ha registrato una flessione dell'1% attestandosi a 33.920,40 punti. A guidare i ribassi i titoli del settore chip ed elettronica, con Advantest che ha perso il 6,5% e Renesas Electronics il 4,2 per cento. Chiusura in calo anche per l'Indice Topix che ha terminato in ribasso dello 0,61% a quota 2.498,

8.30 - Asia in calo con i dazi

Le Borse asiatiche chiudono la seduta in calo mentre proseguono le tensioni tra Usa e Cina sul fronte dei dazi. Gli investitori guardano le mosse di Donald Trump e valutano il loro impatto sulla crescita economica globale. In Europa le Borse si avviano verso una seduta in rosso, in linea con i future negativi anche a Wall Street. Tokyo termina la seduta in calo dell'1,01%. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, mentre l'euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80. A contrattazioni ancora in corso pesante Hong Kong (-2,4%). Male anche Shanghai (-0,63%), Shenzhen (-1,89%), Seul (-1,21%). Poco mossa Mumbai (-0,01%).

Sul fronte macroeconomico dopo l'inflazione del Regno Unito, in arrivo anche l'indice dei prezzi dell'Eurozona. Dagli Stati Uniti attese le vendite al dettaglio, la produzione industriale ed i dati Eia sulle corte di produzione di greggio.

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