da Milano
«Una volta entrati alle grida non fu più possibile capirci. (...) con gli orecchi intronati levai lanima alla tavola delle quotazioni»: quella di Carlo Emilio Gadda è una delle più vivide descrizioni di quando erano gli agenti di cambio a muovere i meccanismi di Piazza Affari mentre lo speaker chiamava i titoli secondo un ordine prestabilito. Dal 1994, con lavvento della Borsa dei computer, quel mondo è svanito ma Piazza Affari, di cui questanno è ricorso il bicentenario della nascita, ha rappresentato sempre più lo specchio con cui si è confrontato il mondo industriale e finanziario del Paese.
Un rapporto sfaccettato, a volte complesso che Fabio Tamburini, uno dei giornalisti economico-finanziari più conosciuti, racconta nel suo ultimo libro, «Storie di Borsa quotidiana», edito su iniziativa del Sole 24 Ore e della stessa Borsa Italiana. Il volume (242 le pagine, 24 euro il prezzo di copertina) si apre con una vivace conversazione tra Ferruccio de Bortoli e lad di Borsa Italiana Massimo Capuano nella quale il direttore del Sole 24 Ore nota come «la storia per il mercato azionario italiano non è mai andata molto in fretta. Troppi pregiudizi, troppe diffidenze. Ma dal 1998 in poi la storia ha allungato il passo, anche da noi. Si sarebbe potuto fare di più, ma non si è fatto poco». Segue la galleria di avvincenti interviste nelle quali Tamburini - che dirige lagenzia Radiocor e il quotidiano free press 24 Minuti - racconta Piazza Affari e le dinamiche delle quotazioni. Si sofferma sul ruolo delle banche e sullevoluzione dei risparmiatori; va alla ricerca dei motivi che hanno impedito al listino milanese di mettere a segno uno sviluppo pari a quello delle altre Borse europee. Guarda al futuro, ai risultati attesi dallaccordo con cui Piazza Affari si è legata allinglese Lse per creare la prima piattaforma borsistica europea.
Le «voci» sono quelle di Roberto Colaninno, Luca Cordero di Montezemolo, Leonardo Del Vecchio, Diego Della Valle, Mario Draghi, Sergio Marchionne, Mario Moretti Polegato, Corrado Passera, Alessandro Profumo, Paolo Scaroni, Renato Soru, Marco Tronchetti Provera, nonché una testimonianza di Luca Marzotto. Accompagnate da un prezioso percorso fotografico che si apre con il decreto vicereale con cui il 16 gennaio 1808 Eugenio Napoleone istituì «La Borsa di Commercio di Milano».
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