Oggi la legge di Bilancio sarà approvata in Senato. L'impianto - ampio e trasversale - interviene su lavoro, welfare, fisco e crescita. La manovra prova a tenere insieme il sostegno ai redditi, il rilancio degli investimenti e il rafforzamento dei conti pubblici, distribuendo risorse su quasi tutti i principali capitoli della vita economica e sociale del Paese. Dal taglio dell'Irpef per 13,5 milioni di contribuenti agli interventi su pensioni e previdenza, dalle misure per famiglie e casa agli incentivi per le imprese, fino alla revisione della fiscalità finanziaria e alle nuove rottamazioni fiscali, il provvedimento disegna un quadro articolato di interventi. Non mancano capitoli dedicati a istruzione, cultura, sport e sicurezza, così come scelte simboliche, come il richiamo alla titolarità pubblica delle riserve auree. Una manovra che, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio, punta a sostenere consumi, occupazione e competitività, cercando un equilibrio tra redistribuzione, sviluppo e sostenibilità dei conti.
Casa fuori dall'Isee fino a 200mila euro
La novità di ieri è l'innalzamento fino a 200mila euro della soglia di esclusione della prima casa dall'Isee per chi risiede nei capoluoghi delle dieci Città metropolitane cui si aggiungono i quattro Comuni a statuto speciale (Palermo, Catania, Cagliari e Sassari). Per tutti gli altri la manovra ha già predisposto di elevare il tetto da 52.500 a 91.500 euro. Sono state poi rivalutate le soglie Isee per accedere all'assegno unico (dall'anno prossimo il sostegno minimo scatterà sopra i 46.582 euro di reddito equivalente). Anche gli assegni, di conseguenza, saranno più generosi. La portata principale della manovra resta comunque il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 50mila euro di reddito (con il beneficio massimo di 440 euro annui fruibile fino a 200mila euro annui di reddito lordo). Da segnalare anche il bonus scuole paritarie da 1.500 euro per Isee fino a 30mila euro. Rafforzato a 60 euro anche il bonus per le mamme lavoratrici.
Competitività rafforzata con 7 miliardi
Si punta a rafforzare con 7 miliardi la competitività del sistema produttivo italiano attraverso un pacchetto articolato di incentivi fiscali. Il fulcro è il potenziamento degli strumenti di Transizione 4.0 per 1,3 miliardi, con super ammortamenti fino al 180% e maggiorazioni green che possono arrivare al 220% per le aziende che investono in tecnologie digitali ed efficientamento ambientale. Accanto a ciò, sono previsti crediti d'imposta mirati, come quello del 40% per agricoltura e pesca destinato all'acquisto di macchinari e software avanzati. La manovra interviene anche sulla Zes Unica, rimodulando i crediti per le imprese del Mezzogiorno e tutelando chi aveva già avviato le procedure nel 2025. Completa il quadro la detassazione dei premi di produttività, con l'innalzamento della soglia esentasse a 5.000 euro, per sostenere redditi e occupazione.
Oltre 5 miliardi da banche e assicurazioni
Cambio di passo su commercio digitale, immobiliare e finanza. Sul fronte dell'e-commerce dal primo gennaio tutte le spedizioni extra-Ue di valore inferiore a 150 euro saranno gravate da un contributo fisso di 2 euro. Il fine è un riequilibrio competitivo rispetto al commercio tradizionale. Nel settore immobiliare arriva invece il doppio binario per la cedolare secca sugli affitti brevi: aliquota al 21% solo per il primo immobile, che sale al 26% dal secondo, mentre dal terzo scatta l'obbligo di partita Iva con uscita dal regime agevolato. L'obiettivo è contrastare l'uso improprio della locazione turistica e favorire l'emersione fiscale.
Infine, sul comparto finanziario, raddoppia la Tobin Tax sulle transazioni ad alta frequenza. A banche e assicurazioni l'anno prossimo viene chiesto un contributo da oltre 5 miliardi riducendo la deducibilità delle perdite su crediti e con l'aumento selettivo dell'Irap.