Milano - Moody’s, i timori per una possibile espansione della crisi greca e la decisione della Bce di non tagliare i tassi di interesse. Le borse europee hanno chiuso in forte calo. A Parigi il Cac40 è sceso a 3556.11 punti con un calo dell’2,2%, l’Ftse 100 di Londra è peggiorato dell’1,52% a 5260.99 punti e lo Smi di Zurigo ha perso l’1,12% ed è a quota 6376.12 punti. Il Dax di Francoforte segna infine 5908.26 punti, lo 0,84% in meno rispetto alla chiusura di ieri. A Milano la "maglia nera". L’Ftse Mib ha perso il 4,27% a 19483.93 punti dopo aver toccato un ’rossò di oltre il 5%.
Piazza Affari affonda Giovedì nero per la Borsa valori di Milano, trainata al ribasso dalle banche dopo l’allarme lanciato da Moody’s sul rischio che la crisi greca contagi il sistema bancario europeo. L’indice Ftse Mib ha perso il 4,27% e, tornando a scendere sotto i 20 mila punti (a 19.483), si è riportato ai livelli di luglio 2009, bruciando i guadagni di dieci mesi. Giù anche l’All Share, -4,03% a 20.137 punti. Crollo dell’intero comparto bancario, con il titolo di Intesa San Paolo che è stato sospeso in asta di volatilità negli ultimi minuti di scambi. In forte ribasso anche Telecom dopo la diffusione dei dati sul primo trimestre 2010. Giù gli assicurativi e gli energetici. In controtendenza Pirelli che sale, premiata dagli analisti dopo l’atteso annuncio dello spin-off dell’immobiliare, arrivato martedì sera a mercato chiuso. "Il mercato con queste vendite sembrerebbe dare per scontato un eventuale taglio del rating sovrano italiano", ha commentato a freddo un trader nelle sale operative. Gli analisti parlano di "rischio Paese": l’Italia, insomma, viene considerata a pericolo di contagio della crisi del debito della Grecia. Qualcuno ritiene si tratti di panic selling.
Affonda anche Wall Street Dopo le borse europee la crisi greca affonda anche Wall Street, che sperimenta una mezz'ora di vero e proprio panico con il Dow Jones che accusa il maggior calo dal crack dei mercati nel 1987, arrivando a cedere circa 1.000 punti. L'ondata di vendite manda in fumo 1.250 miliardi di dollari di valore di mercato. I listini americani fra le 14.40 e le 15.00 arrivano a cedere il 9%, per poi chiudere la seduta con perdite superiori al 3%: il Dow Jones arretra di 347,80 punti, o il 3,20%. Il Nasdaq perde il 3,44%. Lo S&P 500 il 3,24%. In picchiata l'euro e il petrolio: la moneta unica scende sotto quota 1,26 dollari per la prima volta dal 10 marzo 2009, toccando i minimi da otto anni nei confronti dello yen e chiudendo i suoi quattro giorni peggiori dal 2008. Il petrolio cede, nell'after-hours, il 6,7% a 74,58 dollari. In volata l'oro che, considerato sempre più bene rifugio, si impenna ai massimi degli ultimi 5 mesi a 1.205,
Sul repentino crollo dei listino è giallo Secondo Cnbc e Fox Business News il tonfo sarebbe stato causato da scambi errati in casa Citigroup, dove un trader avrebbe premuto per errore 'miliardi' invece che 'milioni' su un ordine riguardante titoli di Procter & Gamble provocando il crollo del Dow Jones. "Al momento non ci sono prove di errori" spiega Citigroup. "I mercati elettronici sono liberi di fare quello che vogliono. Non penso che" sia responsabilità di "una banca e di un suo trading sbagliato" osserva l'amministratore delegato di Nyse Euronext, Duncan Niederauer, ai microfoni della Cnbc prevedendo "una giornata difficile per domani". Il Nyse - sempre secondo la Cnbc - smentisce errori tecnici. Il Nasdaq indaga su possibili errori negli scambi che potrebbero coinvolgere diversi titoli, fra i quali quelli di Procter & Gamble. "Il mercato è debole nelle sue fondamenta, al di là del crollo.
La Grecia fa paura, soprattutto per il rischio di contagio che implica" spiegano alcuni analisti. "Le informazioni dalla Grecia e dall'Europa continuano a essere sempre peggio e questo ovviamente pesa sugli investitori" osserva William Fitzpatrick, analista di Optique Capital Management. "E il susseguirsi delle immagini di tensione provenienti da Atene - aggiungono altri osservatori - non giova all'umore degli operatori", condizionato oggi anche dalle dichiarazioni del presidente della Fed di St. Louis, Bullard secondo il quale i problemi del debito greco e in altri paesi europei mette a rischio le prospettive per l'economia americana. Domani saranno diffusi i dati sull'andamento del mercato del lavoro negli Usa in aprile, e gli analisti si attendono che l'Azienda America tornerà a creare posti di lavoro ma il tasso di disoccupazione resterà inchiodato al 9,7%. L'attenzione degli investitori è anche puntata sul voto di Berlino sul pacchetto di aiuti alla Grecia da 22,4 miliardi di euro in programma domani.
Fra i singoli titoli pesanti i finanziari con l'avanzare della riforma di Wall Street in Senato, Bank
of America e American Express cedono oltre il 4,5%. General Eletric arriva a cedere il 17% per poi chiudere a -4,4%. Apple scivola del 22%, il calo maggiore dal 2000, e poi recupera terreno, perdendo in chiusura il 3,8%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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