Economia

Borse Ue positive dopo giornata di passione Germania in recessione. Bce: "Economia ferma"

Andamento volatile del Vecchio Continente che, in chiusura, riesce ad agguantare il segno più. Male solo Londra. Il pil 2009 dell'Eurozona crescerà dello 0,3%. L'Ocse: il prodotto interno lordo di Eurolandia scenderà dello 0,5. Tremonti: "La crisi c'è ma anche punti di forza"

Borse Ue positive dopo giornata di passione 
Germania in recessione. Bce: "Economia ferma"

Milano - Seduta mista per le borse europee, con la piazza di Londra in calo per effetto del comparto bancario (Barclays cede il 6,8%, Rbs il 5,9% e Hsbc il 2,1%) e dei timori connessi all’economia britannica. Il Mibtel a Milano conclude a 15.916 punti in rialzo dello 0,52%. A Francoforte il Dax chiude a 4.643,40 punti (+0,49%). A Londra il Ftse-100 chiude a 4.169,21 punti (-0,31%). A Parigi il Cac 40 termina a 3.264,23 punti (+0,94%). Lo Smi a Zurigo chiude a 5.740,04 punti (+0,65%).

Altalena Europa Chiusura di seduta in leggero rialzo per le principali Borse europee, con l’unica eccezione di Londra (Ftse100 -0,31% ). L’andamento della giornata è stato altalenante, con una partenza al ribasso sulla scia delle dichiarazioni del segretario al Tesoro Usa Henry Paulson, che ha rimarcato che il sistema finanziario americano è ancora fragile, e sulla notizia che anche la Germania è entrata ufficialmente in recessione. Anche la Bce non ha aiutato ad alleggerire il clima, dopo la revisione al ribasso da 1,3% allo 0,3% delle stime di crescita dell’economia europea per il prossimo anno. Ma alla fine i mercati sono riusciti a chiudere in positivo, in parte per un rimbalzo dopo le vendite dei giorni scorsi e in parte grazie a qualche buona trimestrale che ha dato il via agli acquisti su qualche settore, come l’auto (Stoxx +2,2%), media (+2,9%), energetici (+2,1%) e tlc (+2,1%). In rosso, invece, il retail (-1,7%), il comparto che soffre di più per la recessione in corso. Il Dax ha chiuso a +0,62% e il Cac40 a +1,1%. A Londra tonfo per Lse (-10,9%) dopo i conti e vendite sui bancari con Hbos (-7%), Rbs (-4,2%) e Barclays (-4%). Ottima giornata, invece, per Man (+12,1%), Old Mutual (+9,2%) e British Telecom (+8,8%) dopo i conti e l’annuncio di un taglio di 10mila dipendenti. A Francoforte vola Bmw (+6,6%) seguita da Siemens (+4,6%) dopo i risultati di bilancio e la conferma dei target 2008/2009. Poco mossa Lufthansa (+0,6%) che ha appena concluso l’acquisizione di Austrian Airlines. Deboli i finanziari con Deutsche Bank (-3,1%) e Allianz (-3%). A Parigi male i bancari con SocGen (-6,1%) e Credit Agricole (-3,5%) e il lusso con Ppr (-5,2%) e Lvmh (-2,5%). Acquisti su Alstom (+5,4%), Gdf Suez (+4,9%), Edf (+3,6%) e Cap Gemini (+3,5%). 

Piazza Affari chiude positiva Chiusura in rialzo per la Borsa valori al termine di una sessione molto volubile, con diverse escursioni sopra e sotto la parità. Il bilancio finale ha visto il Mibtel crescere dello 0,52% a quota 15.916 punti, mentre l’S&P/Mib e l’All Stars hanno archiviato la giornata rispettivamente con un +0,92 e +0,52 per cento. In evidenza i principali energetici come Eni, Enel e Saipem, ma anche Telecom Italia vicinissima all’euro per azione. Rimbalzo convincente, tra i finanziari, per Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Tremonti: "C'è crisi ma anche punti di forza" In Italia "la crisi c’è ma ci sono anche dei punti di forza" è questa la valutazione generale del ministro dell’Economia Giulio Tremonti alla vigilia della partenza per Washington dove sabato si riuniorà il G20. In italia, ha specificato Tremonti, "esiste un vero punto di debolezza ed è costituito dal debito pubblico, ma ci sono almeno quattro fattori di forza: ci sono quattro milioni di imprenditori, il risparmio elevato delle famiglie, un sistema sociale che tiene, margini di manovra che possano essere utilizzati da un governo che non vuole distruggere ma reagire alla crisi".

Frena l'inflazione L’inflazione è scesa ad ottobre al 3,5% dal 3,8% di settembre. Lo rende noto l’Istat, confermando la stima preliminare. Rispetto a settembre i prezzi hanno registrato una variazione nulla. Il tasso di inflazione acquisito per il 2008, cioè quello che si registrerebbe se l’indice dei prezzi rimanesse allo stesso livello di ottobre nella rimanente parte dell’anno, è pari al 3,4%. Per la spesa quotidiana si registra un -0,2% mensile, ma la crescita in un anno è del 4,6%. L’Istat sottolinea inoltre che continuano ad aumentare i prezzi di pane e pasta, anche se il tasso di inflazione evidenzia ad ottobre un rallentamento rispetto al mese precedente. La crescita tendenziale dei prezzi dei due prodotti evidenzia una flessione (passando dal +10,7% di settembre al 9,5% di ottobre), nonostante l’incremento congiunturale dello 0,4%. In particolare il prezzo del pane risulta aumentato dello 0,1% rispetto a settembre e del 6% rispetto al 2007 (in calo dal +8,6% di settembre), mentre quello della pasta di semola di grano duro è cresciuto in un mese dell’1,1% e del 31,6% rispetto a ottobre 2007 (dal 33,9% registrato a settembre).

L'allarme Bce L’attività economica di Eurolandia "si è significativamente indebolita, con il ristagno della domanda interna ed esterna e un inasprimento delle condizioni di finanziamento". Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino mensile. Le previsioni di crescita per Eurolandia sono in netto calo, e in media danno un’espansione del prodotto interno lordo dell’1,2% nel 2008, dello 0,3% nel 2009 e dell’1,4% nel 2010. Lo rivela l’indagine trimestrale della Banca centrale europea che raccoglie le previsioni delle maggiori istituzioni, finanziarie e non, dell’Unione europea.

Ocse più pessimista Si profila un "prolungato indebolimento" per le economie di Stati Uniti, area euro e Giappone. Lo prevede l’Ocse - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - che oggi ha aggiornato le sue stime per i paesi avanzati. Nel prossimo anno l’economia di Eurolandia patirà una contrazione dello 0,5% del pil. Ancor più accentuata la recessione negli Usa: in questo caso il pil diminuirà dello 0,9 per cento, mentre il Giappone se la caverà, secondo l’Ocse, con un meno 0,1 per cento. Resta la previsione di una "graduale ripresa" dalla seconda metà del 2009, ma presentando i nuovi dati il capo economista dell’Ocse, Jorgen Elmeskov, ha avvertito che questa previsioni restano circondata da una "elevata incertezza". In ogni caso per il 2010 l’Ocse prevede una ripresa dell’economia di Eurolandia al +1,6% del pil, per gli Usa stima un più 1,3% e per il Giappone, dopo una contrazione 2009 meno accentuata, un più 0,6%.

L'Asia perde Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in netto ribasso su incertezze legate al piano di salvataggio del Tesoro Usa e su diversi segnali che la crisi si stia rivelando peggiore delle attese in Asia. Il Nikkei ha perso il 5,3%. Sotto pressione anche gli altri mercati, con Sud Corea, Hong Kong, India, Singapore e Sidney che segnano ribassi del 3-6%. Shanghai sale invece di oltre il 3% sulle speranze di un rilancio dell’economia favorito da bassi tassi di interesse e dalla spesa pubblica. L’indice regionale MSCI che esclude il Giappone perde il 4,94%.

L’azionario Usa ha perso terreno dopo che il governo ha fatto un passo indietro nell’uso dei 700 miliardi di dollari del piano di salvataggio per acquistare mutui ipotecari dubbi, aggiungendo incertezza alla possibilità di rivitalizzare i prestiti bancari.

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