Il bosco «terrorizzato» dall’invasione dei maialini vietnamiti

Max, quello di George Clooney, coccolato e viziato, è morto all’età di diciotto anni nella sua cuccia di Hollywood. Nellie è invece lei stessa una star, impiegata dai suoi istruttori in diversi ruoli cinematografici. Max e Nellie non sono cani. Per alcuni sono anche più intelligenti di un pastore tedesco o un border collie, e certamente ora vanno di gran moda. Sono maialini nani vietnamiti, razza di suini «da compagnia» per il carattere docile e affettuoso, per niente aggressivo, che possono però - a scapito del nome - diventare bestioni fino a 60 chili, soprattutto perché particolarmente golosi.
Così spesso capita che chi li acquista a poche decine di euro da cuccioli non ha poi lo spazio adeguato in casa per tenerli a grufolare in salotto e li abbandona. Lo hanno fatto nei boschi di Savona un anno fa e da allora la coppia originaria ha messo su famiglia. Nei boschi di Marmorassi di recente ne sono stati contati quasi una cinquantina, girano in branco e spaventano chi li incontra perché sembrano cinghiali. L’emergenza è stata segnalata dagli abitanti della zona, preoccupati per l’invasione dei «maialini» da cinquanta chili l’uno, che - senza nessuno che li tenga a dieta - stanno lievitando a vista d’occhio. Le macchine li incontrano di notte sulle strade collinari e lo spavento è assicurato, così come il rischio di incidenti.
Il problema è stato segnalato ai vigili urbani e sia il Comune di Savona sia la Asl 2 sono stati interessati per trovare una soluzione. La stagione della caccia è terminata da poco e probabilmente più d’uno di questi animali, scambiato per cinghiale, è finito in qualche ragù. Ma restano gli altri, all’ingrasso su e giù per i boschi. Destinati ancora moltiplicarsi al ritmo e conigli. Cosa fare? Visto che sono animali selvatici il problema sarebbe di competenza della Provincia, la normativa non li comprende tra gli animali d’affezione come cani e gatti, e in tutto e per tutto adesso il branco è composto di esemplari inselvatichiti. A far scoprire il caso dei maialini nani «giganti» è stata la lettera di un abitante che ha inviato la comunicazione a tutti gli enti possibili. Dopo un primo rimpallo di responsabilità tra istituzioni varie sembra che un primo passo avanti sia stato fatto. Ad occuparsi del problema, visto che si tratta di animali selvatici a tutti gli effetti, dovrà essere la Provincia. E domani gli assessori Livio Bracco con delega alla Caccia e alla Pesca, e Luca Villani che guida la Protezione civile e la Polizia provinciale, illustreranno pubblicamente in un incontro con i giornalisti quali interventi intendano mettere a segno per risolvere il problema. Gli animalisti sono alla finestra. E sul caso però pesa anche il giudizio dell’assessore comunale all’Ambiente Jorg Costantino che ha già espresso un parere negativo su eventuali ipotesi di abbattere gli animali.
«Mi sto impegnando a trovare una soluzione che non sia cruenta, magari coinvolgendo qualche privato che possa ospitare gli animali sul suo terreno. Di certo la stagione venatoria che si è appena conclusa ha già di molto ridimensionato i branchi di caprioli e cinghiali», ha dichiarato Costantino in alcuni articoli già pubblicati sull’edizione savonese del Secolo XIX.


Il vero problema riconosciuto da più parti è l’inciviltà di chi, dopo aver acquistato cuccioli di maialini nani, una volta che sono cresciuti li ha abbandonati nel bosco al loro destino. E ora saranno altri a doversene occupare.

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