Roma - L'attesissimo videomessaggio di Gianfranco Fini ha scatenato le repliche immediate del mondo politico, da una parte e dall'altra del Transatlantico. "La montagna ha partorito il topolino perchè i dubbi che c’erano prima rimangono", ha commentato Ignazio La Russa dalla Festa del Pdl ai microfoni del tg di Enrico Mentana. "I dubbi di Fini - ha dichiarato La Russa sono anche i miei: non sa di chi sia la casa (di Montecarlo, ndr) e continuiamo a non saperlo neanche noi. Mi pare che non ci sia nessuna novità, nessuna nuova notizia fornita dal presidente della Camera, tutto rimane esattamente come prima. L’appello a fare chiarezza non è stato esaudito". In merito alla dichiarazione di Fini sul fatto che un affare privato è stato trasformato in un affare di Stato, La Russa ha dichiarato: "Non so se sia un affare di Stato, so però che non è un affare privato perchè non è una casa di un privato ma di un partito politico, quindi è corretto che ci si interroghi sul percorso che è stato fatto per venderla".
Bossi: "Vuol dire che si dimette" "Se Fini ha detto basta gioco al massacro vuol dire che si dimette". Così il ministro delle Riforme Umberto Bossi risponde ai giornalisti che gli chiedono, alla festa della Lega ad Alessandria, un commento sul videomessaggio del presidente della Camera Gianfranco Fini.
Cicchitto: "Ora la parola al premier" "Nel suo discorso, Fini ammette quello che chiama una leggerezza e che a nostro avviso è invece un serio errore che consiste nell’aver venduto, a parte il prezzo, una casa di proprietà di An a Montecarlo ad una società off- shore. Il che impedisce oggi allo stesso Fini di sapere come stanno realmente le cose anche sul terreno proprietario, al punto che egli stesso è costretto ad ipotizzare, se si verifica una ipotesi,di dover dar le dimissioni". Lo dice il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che aggiunge: "Comunque Fini oggi fa dei rilievi autocritici con un ritardo di 2 mesi. Se avesse parlato subito avrebbe risparmiato a tutti, lui compreso, un periodo di polemiche durissime che non possono essere messe nè in conto ai giornali, nè ad una trama -ideata e praticata non si sa da chi - volta ad annullare il dissenso. In ogni caso, pur in presenza di una situazione ancora non completamente chiarita al punto tale che lo stesso Fini avanza l’ipotesi di soluzioni assai radicali, comunque è bene che la parola torni al confronto politico al lavoro che attende Berlusconi nel governo del Paese. Infatti adesso la parola è a Berlusconi, non su queste polemiche, ma su un programma ravvicinato e su una verifica parlamentare da realizzare il 29 e il 30 di questo mese. Da quella verifica da portare avanti con spirito costruttivo verificheremo se esistono le condizioni per la governabilità del Paese, con la conferma della maggioranza uscita nel 2008 e con il suo auspicabile allargamento nella direzione di moderati e riformisti provenienti da altre esperienze, oppure se si dovrà ricorrere al corpo elettorale. È evidente che la nostra propensione è nella prima direzione".
Capezzone: "Come la bella addormentata nel bosco" "Dopo aver taciuto per due mesi, e dopo che i suoi collaboratori ne hanno raccontato di tutti i colori, ora Fini si presenta come la bella addormentata nel bosco, dicendo di non sapere nulla sulla casa di Montecarlo. È un’offesa all’intelligenza degli italiani". Lo ha detto Daniele Capezzone, portavoce Pdl.
Bondi: "Accenti nuovi, possibile una nuova stagione" "Le dichiarazioni dell’onorevole Fini contengono accenti nuovi e ammissioni che smentiscono le ingiuste accuse rivolte ieri all’indirizzo del presidente del Consiglio, e sebbene facciano intravedere la possibilità di aprire una stagione politica nuova, sarebbero più persuasive se fossero accompagnate dall’ammissione che nei confronti del capo del governo è ancora in atto una violenta aggressione di una parte della magistratura come dimostra la perizia sulla Mondadori". È quanto dichiara il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, commentando l’intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Bersani: "Sincero, ma crisi profonda" "L’intervento di Gianfranco Fini fa emergere ancora una volta una frattura profonda che non promette nulla di buono per il governo del Paese. Si è rotto il patto che teneva insieme la maggioranza". Lo afferma in una dichiarazione Pierluigi Bersani. "La crisi - aggiunge il leader del Pd - è evidente. In queste condizioni la destra non garantisce un governo al Paese. E di fronte ai gravi problemi che bisogna affrontare, non si può più attendere che finisca il gioco del cerino. In ogni caso, va sottolineato che il presidente della Camera ha mostrato sincerità, annunciando le proprie dimissioni nel caso in cui fossero dimostrate le accuse relative alla casa di Montecarlo su cui c’è ancora molto da chiarire".
Idv: "Voterà fiducia a governo?" "Voglio sforzarmi di credere che Fini sia in buona fede. Ma quello che mi chiedo è: ora che ha preso atto che il presidente del Consiglio, come ha già detto nel discorso di Mirabello, è il capo dei mali, come ho sempre detto io, e ora è il mandante di tutta questa manfrina come può dargli la fiducia tra una settimana? Allora o è ricattabile o è complice".
Consolo (Fli): Berlusconi colga l'apertura "Chi voleva chiarezza sulla posizione della famosa casa di Montecarlo, l’ha avuta. Mi auguro che l`apertura finale venga accolta, nell’interesse del Paese, da coloro con i quali vi è stata polemica: fuor di metafora dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi". Così Giuseppe Consolo, deputato di Futuro e Libertà, sul messaggio di Gianfranco Fini. "Un discorso di grande concretezza e pacatezza quello del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Non resta ora che constatare se si volterà pagina, come peraltro auspicato da Fini", conclude Consolo.
Matteoli: "Ancora dubbi, ma riprenda il confronto" "Da Fini è arrivata un’autodifesa che lascia molte ombre sulla questione Montecarlo, che non è riuscito a diradare e che lui stesso ammette esistano. Se Fini avesse fatto la dichiarazione di stasera due mesi orsono probabilmente la polemica politica si sarebbe spenta o comunque non si sarebbe infuocata. Ma voglio stare alla sostanza politica che più interessa il Paese: Fini chiede di riprendere il confronto e questo è un aspetto che giudico positivo e da non tralasciare". Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
Storace: "Pollo soggiogato dal cognato" "Abbiamo scoperto a tarda sera che alla Presidenza della Camera c’è un ingenuo, una specie di pollo soggiogato dal cognatino dritto. Questo per chiedere di fermarsi e non conoscere la verità".
Così il segretario nazionale della Destra Francesco Storace commenta il video del presidente della Camera. "Fini ribadisce - aggiunge Storace - che chi vuol sapere la verità è un avversario politico. Lo avevamo capito quando si è schierato con il Partito Democratico in Sicilia".