Roma «Ce la caveremo, Malpensa se la caverà». Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, si è espresso in termini tutto sommato ottimistici sul destino degli scali milanesi. Sul giudizio ha certamente influito la cena di lunedì scorso ad Arcore con il premier Berlusconi («È andata bene», ha commentato il segretario della Lega), ma anche la possibilità che i due aeroporti del capoluogo lombardo vedano incrementato il proprio traffico.
Se il primo giorno della Nuova Alitalia di Colaninno & C. vede Linate e Malpensa in difficoltà, Bossi guarda più in là ricordando che a Milano «adesso arriva l’Expo e dovrebbe arrivare tanta gente, quindi gli aeroporti diventano strategici». Anche per Linate le cose non andranno male. «Gli aeroporti - ha sottolineato - cresceranno comunque perché la gente oggi va in aereo come una volta andava in treno». Le ubbie del sindaco Moratti sono destinate a svanire. «Ha un sacco di problemi addosso. Fare il sindaco di una grande città è difficile e significa dover sopportare un sacco di cose», ha concluso.
La tranquillità di Bossi non è uno stato d’animo condiviso dalla classe politica del Nord. A partire dal ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, deputato milanese. «Organizzerò una manifestazione sabato a Linate per difendere l’aeroporto», ha detto ieri nel corso della visita a Beirut. «Si parla sempre di Malpensa e non di Linate», ha aggiunto paventando il rischio che la battaglia per l’hub varesotto possa scrivere la parola “fine” per il city airport milanese. «Se si decide di lasciare a Linate solo la navetta Milano-Roma, si condanna lo scalo alla chiusura», ha ribadito.
Non l’ha presa bene nemmeno il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli. Già indispettito dalla sconfitta di Lufthansa, non ha gradito i resoconti parigini nei quali si metteva in risalto il ruolo di interlocutore politico nella trattativa del sottosegretario Gianni Letta, («un abile cardinal Mazarino», dicono Oltralpe). «Vuol dire che c’è un membro del governo che invece di essere terzo ha lavorato per uno dei possibili partner. Spero che Letta smentisca immediatamente», ha detto.
Gianni Letta ha replicato attraverso un comunicato. «Mi dispiace per Castelli, ma non ho fatto il tifo per nessuno», ha reso noto aggiungendo di aver svolto il proprio dovere su mandato del premier. «Chieda agli amministratori di Lufthansa se non sono stato un interlocutore corretto anche per loro», conclude la nota.
E non ha perso tempo il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che intende incontrare i vertici di Alitalia la settimana prossima. «Stiamo lavorando a un piano alternativo per garantire il massimo sviluppo agli scali lombardi.
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