Umberto Verri
Un tifoso del Crotone allospedale con la milza spappolata, in gravi condizioni. Altri cinque feriti non gravi. Questo il bilancio dei tafferugli avvenuti prima del posticipo di serie B fra Catanzaro e Crotone. Tutto è nato da un diverbio fra opposte fazioni nella marcia di avvicinamento allo stadio. E la partita, diventata uno squallido simulacro di calcio, non sarebbe neppure dovuta cominciare.
Quello di Catanzaro è solo lultimo episodio. È stato evitato lo scontro fisico fra le due tifoserie, ma domenica scorsa si è vissuto ugualmente un pomeriggio d'inferno durante il derby di calcio di C2 fra il Gallipoli e l'Andria. Auto ammaccate, vetri rotti prima della gara per il lancio di pietre e di bottiglie da parte dei tifosi andriesi, tre agenti di Ps feriti leggermente, una donna svenuta. Quindi, all'inizio della ripresa la «rivincita» dei tifosi gallipolini che, dall'esterno del campo, hanno lanciato di tutto: pietre, sbarre e bottiglie. Una sfida che stava per degenerare rapidamente. E così, per evitare il peggio, al 13' del secondo tempo, la Polizia ha permesso al gruppetto di tifosi andriesi di entrare all'interno del campo di gioco, determinando di fatto la sospensione dell'incontro per 25 minuti. Una sosta salutare che ha permesso agli agenti di Ps di convincere i facinorosi a farla finita con le proteste e le aggressioni. Inoltre, un quarto d'ora prima della fine della partita (terminata con la vittoria del Gallipoli per 3-0) i tifosi andriesi sono stati fatti salire su un pullman che li ha riportati ad Andria. Undici di loro, però, prima della partenza, sono stati arrestati per atti di violenza, in base al decreto Pisanu, e rinchiusi nel carcere di Lecce.
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