Crescente sregolazione delle pulsioni: così la chiama nel suo ultimo rapporto il presidente del Censis, Giuseppe De Rita (professore, complimenti per la ricerca, ma sul lessico dobbiamo ancora lavorarci). Sarebbe in parole più umane questa tendenza sempre più marcata a risolvere manualmente gli attriti nei rapporti umani (ma come parlo, anch’io?): sostanzialmente, a menare.
Tra il 2004 e il 2009, certifica il Censis, minacce e ingiurie sono aumentate del 35,3 per cento, lesioni e percosse del 26,5. Saremmo, siamo, un popolo sempre meno tollerante, comprensivo, disponibile. Saremmo, siamo, un popolo sempre più nevrotico, isterico, ascendente bullo. Guardiamoci in giro: non passa giorno che i ring televisivi, nazionali o locali, non propongano qualche ripresa di buon pugilato. I talk-show aspirano in modo sempre più evidente a riciclarsi in uppercut-show, con tutta quella brava gente che prima di mettersi le mani sotto la faccia auspica un dibattito pacato. Si sta attrezzando anche il Parlamento, consapevole che sbandierare il cappio e le fette di mortadella sia diventato un po’ moscio.
Anche fuori, nelle città, il panorama è in continuo aggiornamento. Agli incroci confluiscono sempre più spesso le vie di fatto. Lungo le strade a grande e piccola percorrenza la fase adulta delle corna fuori dal finestrino segnala un’evidente regressione all’età infantile: prima ci si malmena e poi eventualmente si discute. Statistiche alla mano, non ci sono dubbi: la civiltà dell’individualismo sta svoltando. Le chiacchiere stanno a zero, si fa prima a gonfiarsi.
Non è dato sapere se negli ambientini dei Vip mandrilli leggano i rapporti di De Rita, o se De Rita studi gli individui di questo settore. È certo comunque che i miti della bella vita si stiano prodigando per interpretare le nuove tendenze sociali. La «crescente sregolazione delle pulsioni» sta contagiando anche due personaggi notoriamente mansueti e ghandiani che rispondono al nome di Fabrizio Corona e Bobo Vieri. Come l’informatissimo e perfidissimo sito «Gossip.it» non si lascia sfuggire, i due si sono affrontati l’altra sera sul quadrato del Principe di Savoia, lussuoso albergo milanese, al meglio delle tre riprese. A mani nude. Secondo le cronache, sarebbe l’incontro clou di una serata che vede nel parterre tanti volti noti, a cominciare dalla signora Belen, tutti lì per festeggiare il compleanno della nota showgirl Claudia Galanti (?, ndr).
Statisticamente, tra Corona e Vieri si tratta del match di rivincita. Il primo era finito a vantaggio di Bobone, che nell’inchiesta sui famosi ricatti fotografici aveva così riferito ai giudici: «Corona mi ha offerto di comprare foto che mi ritraevano con ragazze, per ritirarle dal mercato. Gli ho fatto una faccia così e l’ho mandato via».
Stavolta l’incontro ha tutta un’altra storia. Nessuno sa precisare come nasca la nuova sfida, ma i giudici presenti non sembrano avere dubbi: forte di una condizione fisica decisamente superiore, Corona impone la sua legge e si porta a casa il titolo (presto, sui settimanali in uscita). Bobo deve incassare. Diciamolo: inquartato com’è, appare soltanto il lontano ricordo del fuoriclasse che tutti hanno apprezzato. Stando agli inviati di «Gossip.it», si vede persino costretto a perdere per abbandono: i camerieri delle cucine se lo vedono sfilare alla ricerca di un’uscita secondaria. Uno pari, e la sfida continua...
Ci raccontiamo che non se ne può più di questi nostri ragazzini subito pronti a mettersi le mani addosso, a imporre le regole della prepotenza, a chiarire i rapporti sociali con il semplice uso della forza. Ci lamentiamo che il benessere li sta rendendo selvaggi. Andiamo a dirlo in faccia a presidi e professori, urlando quello che va detto ed eventualmente minacciando di aspettarli fuori. Ci stupiamo se le baby-gang seminano il terrore, ci indigniamo se in classe non riescono più a parlarsi senza finire a urla e strepiti: difatti quando tornano a casa ci trovano mentre mostriamo le mani a cerchio molto largo verso l’inquilino del piano di sopra, perché diavolo d’un cane, va bene tutto, ma quello è un deficiente e adesso mi sono rotto di dirglielo a voce, stavolta se lo incontro in portineria finisce che lo sfiguro...
Vieri e Corona. Ma non solo.
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