Roma

Botticelle contro animalisti, l’ennesima rissa

POMARICI «A nessuno deve essere consentito di intimidire tramite l’aggressione fisica»

Botticelle contro animalisti, l’ennesima rissa

Vetturini sull’orlo dell’ennesima crisi di nervi. Sempre per colpa degli animalisti e dei loro volantini. Opuscoli bilingue in cui si invita il turista a non salire sulle carrozzelle, soprattutto in questi giorni di caldo feroce. I fatti risalgono al 1 agosto; la cornice è il parcheggio di piazza di Spagna dove alcune volontarie della Lav sarebbero state aggredite e minacciate di morte dai botticellari. Per questo l’associazione ha presentato una denuncia «per minacce, ingiurie e violenza privata». Le volontarie, a quanto riferisce la Lega antivivisezione in una nota, «stavano distribuendo materiale informativo sulle botticelle, recentemente realizzato in collaborazione con l’Enpa (e ideato dall’Istituto Quasar di Roma), che invita a non utilizzare le tradizionali carrozzelle romane trainate da cavalli per salvaguardare la salute dei cavalli. I vetturini in sosta nella piazza si sono però scagliati contro le volontarie, inveendo e minacciandole addirittura di morte, strattonandole e sottraendo loro i volantini».
«La scena si è svolta davanti agli occhi di diversi vigili urbani che hanno ignorato persino alcune botticelle con i cavalli lanciati al trotto, pratica vietata dal regolamento comunale sulla tutela degli animali», riferisce ancora la Lav, che aggiunge: «Ci chiediamo da quale parte stiano le Istituzioni, se chi aggredisce donne e infrange la normativa vigente in materia di tutela del benessere degli animali non deve temere nulla, mentre chi manifesta pacificamente il proprio dissenso nei confronti di un’attività, superata e fonte di sofferenza per i cavalli, viene punito e represso». Le volontarie della Lav, infatti, sono state bloccate e multate dagli agenti della Polizia Municipale per la distribuzione del materiale informativo, che è stato sequestrato, «nonostante - aggiunge la Lav- la distribuzione fosse stata autorizzata sia dall’ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Roma, sia dalla Questura», spiegano gli animalisti, che chiedono al sindaco Alemanno e al comandante del I Gruppo dei vigili di «fare chiarezza sull’episodio».
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. A cominciare dal presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici, per il quale «a nessuno deve essere consentito di intimidire e far valere le proprie ragioni con l’aggressione verbale o fisica». «Stigmatizzo quindi l’episodio denunciato dalle volontarie della Lav cui esprimo la mia solidarietà - aggiunge -. Garantisco inoltre che l’applicazione di quanto deliberato in Consiglio comunale lo scorso 20 Luglio sarà piena e il personale preposto vigilerà attentamente sulle eventuali trasgressioni». Più cauto il vicecapogruppo comunale del PdL Luca Gramazio: «Bisogna riportare un clima di serenità nel settore. È di tutta evidenza che a nessuno può essere impedito di manifestare liberamente la propria opinione, e che del tutto legittime sono le ragioni di chi ha a cuore la salute degli animali. Senza minimamente avallare la presunta aggressione per la quale è in corso l’accertamento dei fatti, però, va fatto notare che le forme di protesta adottate da chi manifesta le proprie idee non devono mancare di rispetto alle categorie che stanno svolgendo la loro attività. È auspicabile che il confronto torni a svolgersi in un clima di ritrovata calma, ciascuno nel rispetto delle altrui posizioni».

Ma prima che qualche cavallo ci rimetta la pelle.

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