Bottigliate al Ticinese, altro che dialogo

La giunta voleva aprire il dialogo con il popolo della movida selvaggia, quella che toglie il sonno ai residenti e deturpa le Colonne. L’appuntamento due sere fa alle 22.30 alle Colonne di San Lorenzo è già un flop: piove che dio la manda, ci sono l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, quello all’Urbanistica Ada De Cesaris e il coordinatore dei Comitati per Pisapia Paolo Limonta che non tira neanche fuori il megafono dal sacchetto. Piazza San Lorenzo è deserta. Ma presentare il conto delle sparate di Pisapia e della sinistra radicale in campagna elettorale arrivano una trentina di antagonisti. Il vento è cambiato? Dopo gli sgomberi dell’era Moratti impazza lo slogan «con Pisapia è anarchia». Gli ex occupanti del Tortuga non si aspettavano certo che vigili e Digos gli stoppassero la festa organizzata in Darsena senza uno straccio di autorizzazione. «Giuliano Pisapia pezzo di m.» gridano in una trentina mentre percorrono corso di Porta Ticinese rovesciando scooter e cassonetti dell’immondizia. Spaccano una vetrina e vanno allo scontro con gli agenti. Sei carabinieri contusi, un poliziotto preso a bottigliate. Non riescono a raggiungere le Colonne, dove volevano farsi sentire dagli assessori. Tre - tutti con precedenti per occupazione abusiva - vengono arrestati, gli altri riescono a scappare nelle vie laterali. Ieri mattina il processo per direttissima.
Il quartiere «non ha bisogno di altre guerriglie urbane, ci auguriamo che di questi appuntamenti non ce ne siano più» accusa De Corato. L’assessore Granelli ribatte che la giunta è «disposta a un dialogo con il mondo dei centri sociali purché sia costruttivo».


I giovani arrestati appartengono agli anarchici che, negli ultimi anni, hanno occupato vari edifici in città: dall’ex bottiglieria di via Savona, a via Giannone, via Andrea del Sarto, fino alla ex piscina di via Caimi. Negli ultimi tempi abitano con una quarantina di cani a Precotto.

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