Con «Bottiglie aperte» ora Milano stappa la crisi

Con «Bottiglie aperte» ora Milano stappa la crisi

A poche settimane dal Wine Festival che ha riunito a Fieramilanocity, nell'ambito dell'evento Identità Golose, alcuni tra i maggiori produttori italiani, sua maestà il vino torna ad essere protagonista di questa primavera incipiente. A partire da domani, infatti, una serie di manifestazioni non mancherà di attirare appassionati ed esperti del mondo enologico, alla scoperta (o riscoperta) di un settore del made in Italy unico e inimitabile.
A Palazzo Giureconsulti si inaugura oggi, fino a domenica, «Bottiglie Aperte - il festival dei piccoli tesori dell'enologia italiana», un evento che condurrà il pubblico nel meraviglioso mondo del vino, in una galleria di etichette italiane di qualità, tra degustazioni e confronto con gli esperti. Si tratta della seconda edizione di questa manifestazione ideayta e organizzata da Federico Gordini. Durante la tre giorni, i visitatori potranno seguire dei percorsi di orientamento al vino gestiti da esperti italiani e partecipare a un apritivo con l'autore: la giornalista scrittrice RFoberta Schira che presenterà alcuni dei suoi libri tra cui il suo ultimo successo «Il Nuovo Bon Ton» (Ed. Salani), «una sorta di psicogaleateo dove racconta regole, suggerimenti e scortesie del pubblico a tavola». Tre giorni di festa, dunque, durante i quali il pubblico di appassionati e curiosi potrà assistere a performance continuative di giovani chef che abbineranno piatti della tradizione e nuove invenzioni alle etichette vinicole più interessanti, tra cui nuove realtà del panorama italiano.
Tra gli appuntamenti dell'inaugurazione odierna, un convegno su un argomento quantomai di attualità: «Non sai quello che mangi. Il Grande Inganno del Made in Italy» titolo provocatorio del dibattito di apertura in cui ci si interroga su come riconoscere e valutare cosa si porta in tavola.
Tra le decine di cantine presenti ecco alcune segnalazioni degne di interesse: il marzemino in purezza 9.

9 dell'azienda La Contessa di Capriano del Colle, il singolare Frappato rosé "Osa" del wine artist siciliano Paolo Calì, Lo Schioppettino di Prepotto di Colli di Poianis (Collio Friulano), la Ribolla Gialla Spumante di Collavini (Friuli), il Pinot Noir di Prime Alture (Oltrepò), il Passito di Pantelleria Arbario di Vinisola (Pantelleria), il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP di Zanasi (Modena), il blend Come La Pantera e i Lupi nella Sera di Luretta (Piacentino), il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Casalfarneto (Marche), gli Gewurztraminer e Sauvignon di Kloster Neustift - Abbazia di Novacella (Alto Adige, prodotti dal 1142 dai Monaci dell'Abbazia), ll Barolo di Marchesi di Barolo (Piemonte), il Fiano Anrìtece di De Conciliis (Campania), Il Greco di Tufo e il Taurasi di Vinosia (Campania), il Barbera del Monferrato di Casalone e di De Alessi, il Cartizze di Valdobbiadene di Ruggeri (Veneto).

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