«Non ho ucciso Milena Sutter. Ho subito e accettato lergastolo, ma nessuno può impedirmi di gridare che sono innocente. Chiederò la revisione del processo». Lorenzo Bozano, 63 anni, noto come il «biondino della spider rossa», sta scontando lergastolo a Porto Azzurro per lomicidio della 13enne Milena Sutter, avvenuto nel maggio del 1971, e racconta la sua verità a «Gente», in edicola da domani e di cui è stata data unanticipazione. «Ho scritto una lettera per Aldo Sutter, il fratello di Milena. Quando è successo lui era solo un ragazzo: queste pagine le ho scritte per Aldo, ma non gliele ho mai spedite. Ci sarebbe un nome nella lettera, lo stesso che Milena aveva scritto sulla sua cartella di scuola. Il nome di un ragazzo che allepoca aveva 28 anni e una spider rossa e che, secondo Bozano, potrebbe essere il vero assassino. Lui era biondo, io non lo sono mai stato. E Isabelle Delsaux, lamica del cuore di Milena, non ha mai parlato. Quel giorno di maggio le due ragazze avevano un appuntamento con qualcuno. Ma Isabelle non è mai stata interrogata». Della sua condanna Bozano dice: «Ci sono tanti indizi ma nessuna prova. Avrei sequestrato e ucciso Milena Sutter perché attratto da lei. Perché la volevo. Eppure gli esiti dellautopsia hanno escluso la violenza sessuale».
Secco il commento di Alfredo Biondi, che partecipò al collegio di legali della famiglia Sutter allepoca dei processi: «La richiesta di revisione del processo da parte di Lorenzo Bozano non è una notizia, semmai una conferma. A Bozano certamente non manca la tenacia, visto che ciclicamente torna sullargomento, senza però mai portare elementi nuovi, come chiede la legge».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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