Bpi-Bpvn, la Borsa anticipa le nozze

L’affluenza record promette di limitare i dissensi: i soci toscani stendono la rete di protezione

da Milano

Da un lato il favore dei sindacati e dei dipendenti, dall’altro la rete di protezione già stesa dai soci toscani: l’ingresso di Banca Popolare Italiana nell’orbita di Bpvn è quasi cosa fatta. L’ultima parola spetta alle assemblee dei soci in calendario domani, ma a essere già convinta dell’esito è la Borsa, dove Bpi ha chiuso in rialzo del 3,2% a 11,6 euro (più 4,3% a 22,33 euro Popolare Verona-Novara). L’ottimismo è basato in primo luogo sulla larga affluenza di azionisti attesa a Lodi che promette di «sterilizzare» i dissidenti (anche questa volta il voto dovrebbe essere elettronico). Ieri sera erano infatti 10.660 le tessere prenotate dai soci, di cui 3.200 toscane. In pratica, le «truppe di riserva» che a gennaio avevano salvato dall’espulsione l’ad Divo Gronchi. Azionisti che, a meno di imprevisti, domani non faranno mancare il proprio sostegno alle nozze con Verona. Senza contare che, malgrado il cuore di Bpi avesse inizialmente scelto l’asse con Bper, appaiono ormai favorevoli anche i dipendenti (5.700 le tessere lodigiane), con l’eccezione dell’associazione Barbarossa (neppure a gennaio, però, riuscì a spostare l’ago della bilancia).

L’ampio consenso è arrivato dopo il lavoro di «persuasione» profuso sul territorio dallo stesso presidente Piero Giarda, insieme agli incontri per rassicurare le associazioni sulla tutela dei livelli occupazionali quantitativi e qualitativi nel territorio lodigiano. Che ha incassato anche una dote minima di 8 milioni per la nascente Fondazione.\

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