Bpi-Bpvn, il piano a metà dicembre

L’incrocio nelle controllate: Baronio ad di Verona, Negri direttore di Lodi

Massimo Restelli

da Milano

Franco Baronio amministratore delegato di Popolare Verona, Massimo Minolfi di quella di Lodi dove è però destinato a salire alla direzione generale Luigi Negri. Il piano di integrazione Bpi-Bpvn sarà pronto entro metà dicembre ma, secondo quanto ha potuto ricostruire il Giornale, è questo l’assetto di comando delle due banche-reti custodite nella nuova superholding cooperativa.
L’uomo forte di quest’ultima è l’amministratore delegato in pectore Fabio Innocenzi, ma a caratterizzare i futuri equilibri di comando appare soprattutto la scelta di «incrociare» le direzioni generali delle promesse spose. Baronio, autore insieme a Divo Gronchi del risanamento dell’ex Bipielle, si «trasferirà» quindi in Veneto come ad mentre Minolfi arriverà a Lodi, che avrà come direttore generale Negri (attuale consigliere della controllata Pop Cremona). Promozione da inserire nell’ampia manovra avviata da Carlo Fratta Pasini per superare le residue resistenze della «base» in vista delle assemblee straordinarie. Il ruolo di Negri, uno dei top manager che più si erano battuti per tutelare l’identità di Bpi (più 1,5% ieri in Borsa) sancendo un’alleanza paritetica con Bper, diventa quindi un’ulteriore «garanzia» per il territorio. Il recente attivismo della Coldiretti locale indica che qualche tessera deve ancora trovare posto, ma il clima a Lodi sembra rasserenarsi. Pur dopo un dibattito e la perplessità di qualche consigliere, il board di Bpi martedì notte ha infatti approvato il «Protocollo di intenti» per integrarsi con Verona.
Confermati i termini della fusione dove Lodi intende affidare a Piero Giarda la vicepresidenza vicaria del consiglio di sorveglianza guidato da Fratta Pasini e a Divo Gronchi il comando al comitato di gestione dove ci saranno da 12 a 15 incarichi.
Il prossimo passo sarà compiuto entro metà dicembre, quando torneranno a riunirsi i board per firmare il piano industriale congiunto. Per quella data dovrebbe essere risolto anche il riassetto Cattolica. Destinata a scindersi in un polo veronese che si integrerà con Bpvn (più 1,1%) e in uno milanese guidato dall’attuale amministratore delegato Ezio Paolo Reggia e partecipato dagli spagnoli di Mapfre (30%).

A lavorare sui meccanismi legali dello scorporo di Cattolica è impegnato un giurista del calibro di Piergaetano Marchetti che governa il patto di sindacato di Mediobanca, advisor di Lodi e consulente storico di Cattolica.

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