Massimo Restelli
da Milano
Generosità delle offerte, equilibri di governance, filosofia industriale: Popolare italiana avvia oggi il doppio faccia a faccia con Popolare Emilia Romagna e Verona-Novara per scegliere il proprio compagno di viaggio. Il secondo appuntamento è in agenda giovedì così da permettere la presentazione delle offerte vincolanti già lindomani, ma stando agli umori emersi la scorsa settimana in consiglio di amministrazione (14 le preferenze a favore di Bpvn, 10 per Bper) la sfida è aperta.
Se lofferta formulata da Carlo Fratta Pasini ha fatto presa sui fondi di investimento, il territorio e la base sociale parteggiano infatti per Guido Leoni. Segnali che, essendo Bpi una cooperativa, difficilmente il board potrà ignorare, a partire dagli esponenti «lodigiani». Il dado sarà tratto sabato o domenica, quando il presidente Piero Giarda dovrebbe riconvocare il board per esaminare le due proposte e «tradurre» linput con cui Bankitalia ha invitato a tenere in considerazione le esigenze patrimoniali del gruppo. Un segnale «istituzionale» che potrebbe favorire Verona, rendendo però probabilmente più difficile lassemblea dove, malgrado il 70% del capitale sia in mano ai fondi, si vota per testa.
Ecco perchè a decidere la partita saranno anche le «migliorie» che lamministratore Divo Gronchi riuscirà a ottenere dalle due pretendenti. Componendo una trama dove la valenza finanziaria (Verona è disponibile a riconoscere il 30-40% in contanti) si intreccia con il rispetto «mutualistico» delle controllate con cui Leoni ha finora fatto crescere lEmilia. «In questo momento non intendiamo rilasciare dichiarazioni, per non interferire in alcun modo con le libere valutazioni che il consiglio di Bpi si trovi a esprimere», ha detto al Giornale Leoni.
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