Massimo Restelli
da Milano
Due incognite per due problemi: potrebbe essere riassunta così lattuale situazione di Bpi che se da un lato vede la soluzione della matassa Rcs subordinata alla salute finanziaria di Magiste, dallaltro si prepara a chiedere lo sblocco della quota Antonveneta proprio mentre si allarga il filone di inchiesta della Procura milanese. Il direttore generale Divo Gronchi stava sviluppando in parallelo i due dossier con lintento di raggiungere un primo risultato la prossima settimana ma ieri a finire sotto il mirino dei magistrati è stato lo stesso corso dei titoli della Popolare di Lodi (ora Bpi) con lipotesi di aggiotaggio.
Mossa che potrebbe sollevare altri risvolti sulla crescita del gruppo ma anche indurre Bpi, assistita dallo studio Iannaccone, a rivedere i tempi per rientrare in possesso del 29% di Antonveneta «promesso» allolandese Abn Amro dopo uninterminabile battaglia finanziaria.
La compravendita farebbe affluire oltre due miliardi nelle casse di Bpi aiutando Gronchi in quella operazione di pulizia e trasparenza che non può preludere dal trovare uno strumento per disincagliare la quota di Rcs (14,7%) consegnata in pegno da Stefano Ricucci a fronte di un finanziamento da 790 milioni. Anche su questo fronte il punto di svolta è atteso la prossima settimana quando Gronchi dovrebbe avere un nuovo vertice con Guido Roberto Vitale che assiste limmobiliarista come consulente.
«Lincontro è andato molto bene. Si è concordato che la guerra fa male a tutti», ha esordito Vittorio Ripa di Meana al termine di un faccia a faccia tra le parti svoltosi a Roma per gettare le basi dellaccordo. La soluzione più probabile è trasferire la quota Rcs in una società veicolo che aprirebbe il capitale in primo luogo ai soci stabili di Via Solferino ma molto dipenderà da come si presenteranno i conti di Magiste dopo i 100 milioni di minusvalenza stimati dal legale.
Ecco perché lesito dellanalisi avviata da Reconta Ernst&Young resta al centro dei pensieri di Bpi che sul fronte Antonveneta sembra invece convinta di aver compiuto tutti i passi necessari per chiedere il dissequestro della propria quota: dalla dimissione dei precedenti vertici alla denuncia-querela contro chi ha danneggiato la banca.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.