Il braccio destro di D’Alema sarà ambasciatore Ue

da Roma

Col piede ormai sull’uscio della Farnesina, Massimo D’Alema coglie l’attimo per alcuni spostamenti interni, e non di poco conto. Il più significativo è quello del nostro rapporto con la Ue. Complice - a quanto pare - l’invito del presidente Napolitano al rappresentante dell’Italia a Bruxelles Rocco Cangelosi di divenire il suo personale addetto diplomatico, al posto di Roberto Nigido, il ministro degli Esteri avrebbe deciso di mettere al suo posto, e dunque di farne ambasciatore presso la Ue, il suo capo di gabinetto, Fernando Nelli Feroci, in precedenza direttore generale per l’integrazione europea quando era Fini a guidare il ministero.
Quello tra Nelli Feroci e D’Alema, a quanto si narra, è un vecchio e solido rapporto nato alla Normale di Pisa quando il ministro uscente, assieme a Fabio Mussi, frequentava i corsi con il futuro diplomatico, che si laureò brillantemente in Giurisprudenza nel ’70, a differenza di D’Alema che preferì la politica.


I due si ritrovarono poi a Roma a metà del decennio: D’Alema prima a capo dei giovani della Fgci e poi, man mano, più in alto nella scala gerarchica delle Botteghe Oscure; Nelli Feroci tra i cosiddetti «giovani turchi» del ministero degli Esteri, dove s’iscrisse alla Cgil e poi decise di fondare Farnesina democratica.

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