Milano«Questa manovra finanziaria contiene alcuni punti fondamentali per lo sviluppo del Paese». È partita ieri da piazza San Carlo a Milano la campagna dei Promotori della libertà, lala che si autodefinisce «movimentista» del Pdl voluta dal premier Silvio Berlusconi per rilanciare limmagine del governo e guidata dal ministro Michela Vittoria Brambilla. Gazebo e incontri con i cittadini in tutta Italia per illustrare la manovra economica, avviare una campagna contro gli sprechi nelle pubbliche amministrazioni e sottoporre ai cittadini un questionario sullimmigrazione. Sulla cui intestazione cè comunque il motto «Prima i doveri e poi i diritti».
Volantini in mano, la Brambilla assicura di «voler spiegare ai cittadini perché oggi sia fondamentale tagliare la spesa pubblica per arrivare a una nuova produzione di ricchezza e di sviluppo». Questo, ricorda a chi si ferma al banchetto, «è uno Stato che, purtroppo, costa il 50 per cento della ricchezza che produce». La colpa? Non della politica in generale. Ma di chi quel debito ha accumulato. «Il conto di questo disastro andrebbe presentato a chi - e non è certo il nostro partito - ha per anni, anzi per decenni, gestito la spesa pubblica in modo così dissennato. Accumulando un debito su cui ora i cittadini, di tasca loro, sono costretti a pagare pure gli interessi. E sono tanti miliardi. Proprio i miliardi che al nostro Stato oggi servirebbero per abbassare le tasse e migliorare i servizi».
La crisi? «Nel primo trimestre dellanno - ricorda la Brambilla - il Pil è cresciuto più che in altri Paesi sulla carta più forti di noi come Francia e Germania». Il merito? «La nostra politica economica ha saputo tenere la barra dritta e andando avanti con quella grande opera di razionalizzazione della spesa pubblica che abbiamo messo in campo, arriveremo a far ripartire leconomia». I sacrifici? «Tutti devono farli, ma devessere la pubblica amministrazione, oggi zavorrata da spese inutili come poche altre al mondo, a dare il buon esempio. Non è più possibile che prenda i soldi dalle tasche dei contribuenti e poi li sprechi in appannaggi, strutture e funzioni che per il cittadino non sono di alcuna utilità».
Altro tema chiave della mobilitazione è il rapporto con limmigrazione. Di qui il questionario. «Integrazione e cittadinanza - sottolinea il ministro Brambilla - sono questioni che vanno affrontate con molta attenzione, ricordando che occorre parlare di doveri per gli immigrati prima che di diritti. Il risultato del nostro confronto con i cittadini sarà materiale prezioso per il lavoro del governo e del Parlamento».
Poi il turismo.
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