da Roma
Sottosegretario Michela Brambilla, impazzano le cifre sul turismo. Parliamoci chiaro, come stanno le cose?
«In Italia come in Europa, il turismo soffre a causa di una crisi economica che sta provocando lerosione dei redditi, uninflazione in crescita, il caro carburante e dei generi di prima necessità. Tutti fattori che hanno ridotto la capacità di spesa anche per quanto riguarda le vacanze».
Quindi?
«Io mi fido dei dati dellOsservatorio sul turismo, che nasce proprio per fare da collettore e diffondere in maniera univoca la miriade di dati e informazioni che giungono da più parti. È indubbio che ci sono delle criticità importanti, ma i dati non sono così catastrofici».
I numeri che dicono?
«Che molti italiani sono andati in ferie in periodi meno costosi. E nel primo semestre di questanno la spesa è calata del 17% per le loro vacanze in Italia e del 5% per quelle allestero rispetto allo stesso periodo dellanno scorso».
E dallestero?
«Va un po meglio. Qui i dati sono confortanti, perché tutto sommato abbiamo avuto solo una leggera flessione. Non cè stato il default che qualcuno ha sbandierato. Non dimentichiamoci che siamo campioni nellautolesionismo».
Punto centrale delle sue deleghe è la promozione e il rilancio verso lestero del «Sistema» e del «marchio Italia».
«Per la prima volta un governo ha deciso di intervenire in maniera decisa e realizzare una programmazione efficace. Creando una «cabina di regia» tra governo, Regioni, enti locali per programmi coordinati nello sviluppo dellofferta turistica. Detto ciò, noi abbiamo una grande ricchezza, delle enormi potenzialità. Ecco dobbiamo lavorare per valorizzare le nostre eccellenze, specie verso lestero. Abbiamo un gran prodotto ma dobbiamo venderlo meglio. Questo è un punto fondamentale».
Nel confronto con lestero lItalia, spesso, risulta meno attrattiva. Perché?
«Questo è un rebus. Del 90 per cento di stranieri che si informa su di noi, poi ci compra solo il 36. Cè sicuramente un rapporto tra costi e benefici per il turista, che non è concorrenziale rispetto ad altri Paesi. A questo uniamo scarsa programmazione nei pacchetti turistici low cost, insieme a carenze infrastrutturali, logistiche, nella rete dei trasporti».
Questo è il male. La cura?
«Stiamo intervenendo su ognuno di questi punti. Il presidente Berlusconi sa che il turismo è un volano per il recupero di competitività. Da qui il rilancio dellEnit, la cabina di regia, la riforma del criterio di classificazione degli alberghi su base nazionale. Il tutto per migliorare la nostra immagine e quella del marchio Italia. Interventi che possono portare quattro punti di Pil in più».
Al ministro Tremonti che cosa chiederà?
«Ci stiamo lavorando. Pensiamo a una riduzione dellIva a livello europeo.
E lei, vacanze? Cosa farà?
«A forza di occuparmi di quelle di tutti, le mie sono finite in secondo piano. Però prima o poi mi occuperò anche di questo».
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