Il branco di Montalto in prova ai servizi sociali

Lei e la sua famiglia erano convinte che il tribunale dei Minori avesse posto fine alla terribile storia iniziata la notte del 31 agosto nella pineta di Marina di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. Erano anche certe che, dopo l’ammissione di colpa e il proposito di chiedere scusa e perdono alla loro vittima, sarebbero stati condannati gli otto minorenni che, al termine di una festa di compleanno, attirarono la loro coetanea nella pineta e, a turno, la stuprarono. Invece, su richiesta delle assistenti sociali, il giudice ha concesso loro la cosiddetta messa in prova.
Nei prossimi due anni, i componenti del branco saranno quindi affidati ai servizi sociali e sottoposti a un programma di osservazione, sostegno e controllo. Se l’esito sarà positivo, il tribunale dei minori potrà dichiarare estinto il reato. La mamma della ragazza, tra le lacrime, si è detta «disgustata, delusa e amareggiata» per la decisione.


Tuttavia, come ha spiegato la consigliera di parità della Provincia di Viterbo Daniela Bizzari, da sempre vicina alla ragazza, la famiglia in attesa degli esiti del procedimento penale è determinata ad avviare un’azione civile contro gli stupratori. «Fin da questa mattina - ha detto Bizzari - sono giunte loro molte telefonate di solidarietà e offerte d’aiuto. Quindi, anche la ragazza avrà i suoi avvocati, pagati dalla gente comune e non dalle istituzioni locali».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica