"Brandeburghesi" di Bach con strumenti originali

Oggi al Verdi la Freiburger Barockorchester. Il 6 maggio la pianista Hewitt

"Brandeburghesi" di Bach con strumenti originali
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È un atteso ritorno, quello della Freiburger Barockorchester (FBO), in Sala Verdi per il Quartetto, stasera alle 20,30, dopo vent'anni dalla sua ultima esibizione, nel 2005, con il Clare College Choir di Cambridge e la direzione di René Jacobs, nel Messiah di Haendel.

Tra i più importanti ensemble nell'ambito della prassi esecutiva storica, con una significativa presenza sulla scena musicale internazionale per più di 35 anni ed elevati standard musicali, la FBO che ha al suo attivo collaborazioni con direttori quali Pablo Heras-Casado, Sir Simon Rattle o Teodor Currentzis - suona frequentemente senza direttore, seguendo i principi della prassi esecutiva storica. Come nel caso del suo prossimo concerto dedicato interamente dedicato ai «Concerti Brandeburghesi» di Bach (1685-1750), che contempla la partecipazione di Gottfried von der Goltz quale Konzertmeister e di Sebastian Wienand al clavicembalo. I «Concerti Brandeburghesi» non sono solo un esempio di perizia compositiva, ma anche una testimonianza della capacità di Bach di esplorare tutte le potenzialità orchestrali del suo tempo, tra virtuosismo e innovazione. Bach non compone i Brandeburghesi «in serie», ma li raccoglie da materiali scritti in diversi anni, soprattutto durante il suo periodo alla corte di Kothen. Li unisce in un insieme coerente, ma non uniforme: ciascun concerto esplora un organico diverso, un colore timbrico, una logica formale a sè. Nel loro complesso insieme, tuttavia, questi capolavori ci consentono di ripercorre l'intera vicenda che portò Bach a inviare, nel 1721 una raccolta di sei concerti al Margravio Christian Ludwig di Brandeburgo-Schwedt, probabilmente sperando di ottenere una nuova opportunità lavorativa. Una richiesta destinata a non realizzarsi, ma che ci ha lasciato in eredità una delle più straordinarie collezioni di concerti barocchi mai scritte.

Col senno della storia, sappiamo infatti che Bach non ha mandato al margravio una semplice raccolta di musica: ha inviato un vero e proprio manifesto.

Il prossimo appuntamento della del Quartetto al Conservatorio è il 6 maggio con il recital pianistico di Angela Hewitt.

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