Brando e la Leigh maledetti nel sud di Tennessee Williams

Blanche Dubois, vedova inquieta e vogliosa, cerca presso la sorella Stella, coniugata col violento Stanley Kowalski, di rimpannucciarsi come sa, come può. Nell'ambiente degradato di un milieu sottoproletario del profondo sud degli States - décor privilegiato dei drammi del morboso Tennessee Williams, autore della pièce originaria Un tram che si chiama desiderio - l'ambizione di Blanche cozza contro situazioni incresciose: il brutale Kowalski, mentre la moglie Stella sta per partorire, violenta Blanche, mentre essa mortifica lo spasimante Mitch. Va a finire che Kowalski e signora, tra strepiti e scenate, se la cavano comunque alla meno peggio; e la vulnerabile Blanche, in preda a un collasso nervoso, viene rinchiusa in manicomio.

Film di conclamata ascendenza teatrale, ma riscattato dallo smagliante bianco e nero di Harry Stradling e dalle interpretazioni di superlativa bravura di Marlon Brando (Kowalski) e Vivien Leigh (Blanche) nei ruoli maggiori, Un tram che si chiama desiderio tocca l'acme di un'opera cinematografica vigorosamente, originalmente ispirata. E, di più, una delle prove registiche più azzeccate di Elia Kazan.

UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO - Warner, euro 23,90

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