In Brasile per affari: ammazzato

Anche lui coltivava il sogno di andarsene via. Via dall’Italia, via da Bergamo. Sognava, come tanti, il sole, il caldo, l’America latina. Il Brasile. Per aprire un locale e cambiare vita. Invece in Brasile la sua vita s’è spezzata. Per ora misteriosamente. Era giovane, Nicholas Pignataro. Aveva 20 anni, ed era di Seriate, un comune della Bergamasca. S’era trasferito a Maceiò il 4 aprile, ospite di amici di famiglia: «Me ne vado laggiù e provo a metter su una cosa mia», aveva detto a casa. Lunedì 19 maggio è uscito di casa e nessuno ha più avuto sue notizie. Dopo un paio di giorni la signora che lo ospitava ha iniziato a cercarlo. A iniziato a preoccuparsi. Ha chiesto in giro, a chiesto ad amici. Di Nicholas nessuna traccia, nessuna notizia. Ha contattato le forze dell’ordine, ha spiegato loro di un giovane italiano col sogno della «saudade» che da giorni era diventato un fantasma. «Ragazzo giovane e bianco eh?». La polizia le ha mostrato le foto delle due vittime di un delitto che era stato compiuto qualche giorno prima. E la signora ha così riconosciuto Nicholas. Il corpo del ragazzo bergamasco era già stato sepolto nella fossa comune del cimitero dei poveri.

«Il ragazzo non aveva documenti, ma le autorità locali non si sono sprecate a indagare - dice adesso Piero Pasini, avvocato dalla famiglia Pignataro -. E sì che era un ragazzo bianco in una zona dove vivono soprattutto neri, qualche sospetto potevano farselo venire. Ora chiediamo almeno la riesumazione del corpo per poterlo identificare e portare a casa».

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