Brasile Lula dice no ai parenti delle vittime

La notizia l’ha data ieri Daniela Santanchè leader per il Movimento per l’Italia, che sul caso Battisti ha iniziato una vera e propria battaglia politico-giuridica per l’estradizione dell’ex terrorista: «Il Supremo tribunale federale brasiliano ci ha fatto informalmente sapere che non intende ascoltare Alberto Torregiani figlio di una delle vittime del criminale Battisti durante l’udienza del 2 a San Paolo a cui l’avrei accompagnato». Insomma, il Brasile (per ora) chiude le sue porte al figlio della vittima (a sua volta vittima) del gioielliere ucciso dai Pacs di Cesare Battisti. Anche di questo diniego «che rappresenta un ulteriore beffa - aggiunge la Santanchè - abbiamo parlato con il ministro Frattini». Certo, il motivo del diniego è apparentemente di ordine formale-procedurale. «Gli avvocati brasiliani - spiega la Santanchè - ci hanno detto che trattandosi di una questione tra Stati non possono essere ascoltati terzi anche se portatori di interessi legittimi. Con Torregiani decideremo se andare ugualmente in Brasile».

Poi, dopo l’incontro, la Santanchè si mostra più ottimista: «Aspettiamo in ogni caso il giudizio del Tribunale supremo prima di decidere i prossimi passi: ma sono ottimista, perché confido nel popolo brasiliano». Anche Torregiani è soddisfatto dal comportamento del ministro: «Sono soddisfatto per la scelta di ritirare l’ambasciatore. Aspettiamo, e continuiamo la nostra battaglia di verità».

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