da Pavia
A settembre il dottor Brega Massone era già alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. La Santa Rita di Milano lo aveva licenziato. Era gennaio quando lex primario telefonò a Cesare Ercole medico, ex sindaco di Broni, oggi direttore dellazienda ospedaliera di Treviglio (Bergamo). «Gli dissi di mandarmi il suo curriculum e controllai le sue pubblicazioni scientifiche su internet. Tutto qui». Ora Cesare Ercole cerca quasi di giustificarsi. Tutti quelli che hanno avuto contatti con Brega Massone ora hanno paura.
Da marzo intanto al posto di Brega ha preso servizio il professor Gino Volpato. È tornato per dirigere chirurgia toracica. Il reparto che nel 2005 gli era stato scippato proprio da Brega. A richiamarlo il notaio Pipitone. «Cè un rapporto di vecchia data- racconta Volpato -. Sì, è vero, allepoca era sembrato che dovessi dirigere io quel reparto, poi il posto lo diedero a Brega. Poi quando in autunno Brega è stato sospeso, Pipitone mi ha contattato e ho accettato».
Eppure prima dello scandalo lex primario era una promessa nel campo medico. Un tipo brillante, tutto lavoro e carriera. Lasciò Pavia già durante la specialità, secondo alcuni per divergenza di vedute con il professor Eugenio Forni, luminare della chirurgia di Pavia. Figlio adottivo di un chirurgo, Pier Paolo iniziò a frequentare le sale operatorie giovanissimo, quando il padre adottivo, il professor Massone, lo portava con sé per i primi interventi di appendicectomia. Poi, Massone approdò allIstituto dei tumori di Milano. È lì che ha imparato e sperimentato tecniche innovative nel campo della chirurgia del mesotelioma, tumore polmonare legato allesposizione dellamianto. «Certi interventi li faceva solo lui», spiega un collega. Ottimo chirurgo e ricercatore. Ma fino al 2004. Poi uno stop. Basta digitare Pubmed su internet, il motore di ricerca che mostra tutta lattività scientifica internazionale in campo sanitario. Fino al 2004 Brega ha prodotto lavori scientifici. Poi più nulla. Dopo solo sala operatorie e visite a 80 euro, quando si faceva pagare. «Cera da tribolare a pagarlo», ricorda Patrizia di Broni, una sua paziente di 40 anni. «Sono stata operata da lui due anni per un piccolo nodulo al polmone. Dopo la prima visita, che mi ha addirittura fatto a casa sua, mi ha consigliato di sottopormi allintervento. Adesso sto bene e non posso che ringraziarlo». «Venale? Continua un altro paziente - ho pagato 100 euro per la prima visita e poi più nulla».
Era di famiglia ricca, Brega. Il suo problema non erano certo i soldi.
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