Brembo, Polonia strategica Al via nuova fabbrica di freni

Antonio Risolo

nostro inviato a Cracovia

«Abbiamo realizzato questo nuovo impianto in Polonia per localizzare, per avvicinarci ai mercati e aumentare la capacità produttiva del gruppo». È il pensiero di Alberto Bombassei, presidente della Brembo e vicepresidente di Confindustria che ieri, alla presenza dei ministri dell’Economia dei due Paesei, Giulio Tremonti e Piotr Wozniak, ha inaugurato il nuovo stabilimento di Dabrowa, 80 chilometri da Cracovia. Quarantacinque milioni investiti che dovrebbero portare i ricavi complessivi del gruppo in Polonia (compreso il sito di Czestochowa che opera dal 1995) a 200 milioni nel 2007. La fabbrica di Dabrowa è specializzata nella fusione di dischi a freno per auto e veicoli pesanti.
Il gruppo Brembo, leader mondiale nei freni di fascia alta, conta stabilimenti in Italia, Polonia, Regno Unito, Spagna, Messico, Brasile, India, Cina e Giappone. «Grazie alla sua posizione strategica - ha detto Bombassei - l’impianto farà da ponte per i nascenti mercati dell’Est, ma soprattutto per i clienti del mercato tedesco che rappresentano la maggioranza. Siamo qui in Polonia da 10 anni e ci stiamo bene. Qui abbiamo investito oltre 100 milioni e nel 2006 ne investiremo altri 20 per il raddoppio dello stabilimento annesso alla fonderia di ghisa». In particolare si punta a una produzione di 10 milioni di dischi per autoveicoli e veicoli commerciali entro l’anno, portando la capacità produttiva di Brembo da 90mila a 160mila tonnellate. «Mentre nel resto d’Europa - ha aggiunto Bombassei - le fonderie stanno chiudendo, noi abbiamo investito perché crediamo nella verticalizzazione di alcune produzioni. Così facendo, aumenta la capacità di controllare tutta la filiera del valore». La scelta polacca non è dettata esclusivamente da ragioni logistiche, ma anche dal basso costo del lavoro (un quarto rispetto all’Italia), dalla bassa pressione fiscale (19% tra tasse e contributi), dall’irrilevante conflittualità sindacale.
La testa e il cuore di Brembo, tuttavia, rimangono in Italia, a cominciare dalla «progettazione, sviluppo e sperimentazione», anche se l’obiettivo di Bombassei è portare la produzione italiana dall’attuale 60% a circa il 40 per cento: «La produzione di grande qualità e ad alta tecnologia - ha aggiunto Bombassei - resterà comunque nel nostro Paese dove continuiamo a fare forti investimenti come, ad esempio, quelli relativi al centro di Stezzano, l’ormai famoso chilometro rosso. Ci abbiamo messo le migliori risorse e i migliori cervelli per fare uscire i prodotti vincenti di Brembo per il futuro».
Brevissimo l’intervento di Tremonti, sbarcato in Polonia con l’influenza. «La Polonia - ha detto il ministro dell’Economia - ha sempre rappresentato per l’Italia qualcosa di speciale.

Dopo gli edifici della fede e dell’arte, oggi facciamo anche nuovi stabilimenti. Se due grandi Paesi lavorano insieme e bene, potranno far sentire la loro voce costruttiva in Europa. Sono felice, da italiano e da europeo, di inaugurare una fabbrica italiana in Polonia».

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