Cronaca locale

Brera entra all'Humanitas: l'arte come cura

Dettagli delle copie di 15 capolavori nelle sale d'attesa e nei corridoi

Brera entra all'Humanitas: l'arte come cura

Con Brera in Humanitas l'arte diventa cura. Accade all'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, grazie al progetto «Brera in Humanitas», che porta 23 dettagli tratti da 15 capolavori della Pinacoteca nelle sale d'attesa e nei corridoi dell'ospedale. Ingrandimenti in maxi formato, realizzati a partire da riproduzioni a 680 milioni di pixel, per un totale di circa 400 metri quadrati di arte. Lungo i corridoi dell'ospedale i pazienti e i loro famigliari potranno ammirare alcuni dettagli dei più bei capolavori di Bernardo Bellotto, Paris Bordon, Vincenzo Campi, Carlo Crivelli, Piero della Francesca, Filippo De Pisis, Francesco Hayez, Il Francia, Silvestro Lega, Lorenzo Lotto, Giulio Cesare Procaccini, Raffaello e Simon Vouet. Ogni parete artistica è accompagnata da una didascalia in italiano e inglese. I QR Code posti sotto ogni opera rimandano al sito del progetto (brera.in.humanitas.it), con approfondimenti su ogni dipinto esposto e il video, realizzato con la partecipazione di medici, infermieri, operatori socio sanitari, personale addetto all'accoglienza e staff di Humanitas.

«Siamo grati a Pinacoteca di Brera e ad Amici di Brera per aver partecipato con entusiasmo a questo progetto unico al mondo - ha raccontato Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas - Un'esperienza innovativa la cui filosofia è condivisa a livello mondiale da centri di ricerca e cura come Cleveland Clinic». Gli ospedali, infatti, sono «un crocevia di bisogni, nodo vitale di competenze ed esperienze, dove il linguaggio della cura resta umano e si intreccia con l'innovazione tecnologica: qui l'arte e la bellezza diventano fattore di contatto tra le persone, di benessere e riflessione per pazienti e professionisti».

«Brera in Humanitas» rende ancora più vero il legame tra cura e bellezza per le 11mila persone, tra professionisti della salute, pazienti e accompagnatori, che ogni giorno vivono il nostro ospedale e il Campus», ha concluso. «Questa iniziativa - afferma James M. Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense - fa la differenza per chi lavora, per chi è in visita a parenti o amici o per chi è in cura, contribuendo a rendere l'esperienza ospedaliera meno preoccupante e più rassicurante, mostrando dettagli di alcuni dei capolavori di Brera.

Non tutti possono sempre venire in Museo, ma Brera è con voi quando ne avete più bisogno».

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