Brescia - Quattro minorenni e la violenza sessuale su una coetanea con un badile. Una terribile vicenda di violenza sessuale aggravata tra minori ha portato la procura dei minorenni di Brescia, sulla base delle indagini dei carabinieri della compagnia di Salò, a chiedere e ottenere quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti ragazzi, che sono stati arrestati. Del branco farebbe parte almeno un altro minore che, però, avendo meno di 14 anni, non è imputabile. La vittima è una ragazza di 14 anni. Gli arrestati hanno età comprese tra i 14 e i 16 anni e le indagini si sono sviluppate nella zona di Sabbio Chiese, in Valsabbia.
L'alcol e la festa La violenza sarebbe avvenuta nel mese di dicembre a una festa durante la quale era stato bevuto parecchio alcol. Dopo la violenza, la vittima è stata portata in stato di shock in ospedale. La denuncia poi è stata presentata dalla madre della ragazza, italiana così come gli aggressori. Le modalità in cui tutto è avvenuto, secondo gli inquirenti, sarebbero aberranti per il cinismo espresso nella vicenda. Gli inquirenti hanno scoperto anche fotografie, scattate durante la violenza, con i telefonini.
Il gip: "Pulsioni animalesche" Parla di "pulsioni animalesche" nella sua ordinanza il gip del tribunale dei minori a proposito dei quattro minori bresciani arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Le indagini, intanto, stanno rivelando una vicenda ancora più raccapricciante di quanto già emerso ieri. La vittima, una ragazzina di 14 anni, dopo essere stata invitata a una festicciola, era stata fatta ubriacare e poi seviziata con il manico di un badile. Alla festicciola erano presenti almeno una quindicina di ragazzi. Ne sono stati arrestati quattro, e in un altro caso non si è potuto procedere perché all’epoca dei fatti aveva meno di 14 anni.
I soccorsi Nelle ore successive alla sevizie, la vittima, seminuda, è stata notata su un divano, quando aveva ancora il manico nel corpo e quindi soccorsa. Le amiche, dopo averla illuminata con la luce dei telefonini l’hanno svegliata con degli schiaffi. Ma, tra gli aspetti inquietanti della vicenda, c’è anche il ritorno nella medesima casa, tanto degli aggressori quanto della vittima, solo una settimana dopo la violenza. Per quanto riguarda quest’ultima, è stato spiegato dagli investigatori che, probabilmente, voleva solo cercare di capire meglio cosa fosse successo e chi fosse stato il responsabile. La violenza risale alla notte tra il 7 e l’8 dicembre scorsi, gli arresti sono avvenuti ieri mattina, da parte dei carabinieri della compagnia di Salò.
Il procuratore capo dei minori di Brescia, Emilio Quaranta, oggi commentando la vicenda ha parlato di "normalità del male", con riferimento agli atteggiamenti di indifferenza colti durante le indagini tra gli indagati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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