A Brixiantiquaria grandi capolavori a portata di mano

Si rinnova e raddoppia. La ventiquattresima edizione di «Brixiantiquaria» (Fiera di Brescia, da domani al 4 dicembre) torna su una superficie più grande in seguito all'abbinata con un nuovo appuntamento: «Brescia Arte Moderna e Contemporanea». La rassegna bresciana dedicata ai collezionisti di antiquariato, quindi, segue l'esempio di altri eventi analoghi che si tengono nel mondo e amplia la propria offerta espositiva anche agli operatori e agli appassionati delle espressioni artistiche del Novecento e di periodi più vicini ai nostri giorni. «Tale pluralità di epoche e stili - sottolinea Virginia Peroni, presidente del Sindacato antiquari bresciani - si è ormai diffusa in molte mostre anche in Italia, divenendo espressione di un gusto eclettico, libero, globale, quale è oggi la nostra società. Brixiantiquaria, quindi, giunta alla ventiquattresima edizione, pur mantenendo le caratteristiche qualitative che l'hanno accompagnata fin dalle sue origini, amplia la sua offerta, proponendo con questa “seconda” e non minore rassegna dedicata all'arte moderna un'immagine rinnovata; attrattiva per un più vasto target di visitatori, segno di modernità al passo con i tempi».
I visitatori dei due eventi - o meglio tre, considerando anche la «sezione culturale» rappresentata dalla nostra «StraordinariEtà del bronzo», realizzata in collaborazione con i Musei civici di Brescia (vedi altro articolo) - hanno così la possibilità di effettuare un viaggio nella storia dell'espressività e del gusto più vasto in termini sia temporali sia geografici. Solo per restare ai due eventi di natura fieristica, si potrà spaziare dalle opere del tardo medioevo, come la Madonna orante lignea di origine marchigiana del Quattrocento, esposta a Brixiantiquaria, a quelle di un Mario Schifano, esponente della pop art italiana, portate Brescia da alcune delle più autorevoli gallerie italiane protagoniste della nuova rassegna d'arte moderna e contemporanea. Passando, magari, per espressioni della creatività africana della fine dell'Ottocento, inizi Novecento, come la statua della scimmia raffigurante la scimmia Gbekre con la ciotola per le offerte, creata in Costa d'Avorio e proveniente dalla collezione di Rudolf Leopold, il fondatore dell'omonimo museo viennese, oppure una maschera a casco della società femminile Sande-Bundu, dalla Sierra Leone, unico esempio di maschera rituale africana riservata alle donne, oggetto che incarnava lo spirito custode delle acque, sintetizzando al contempo l'ideale di bellezza dell'etnia.
Il connubio tra «Brixiantiquaria» e «Brescia Arte Moderna e Contemporanea», insomma, rispecchia l'evoluzione del pubblico amante del bello, sempre più curioso verso le espressioni artistiche di epoche e luoghi diversi, stimolato da un desiderio di riscoprire più in profondità e estensione le radici di ciò che siamo adesso. Senza con ciò diventare meno esigente in termini di qualità e di serietà degli operatori - critici, esperti e mercanti - che lo accompagnano in questa esperienza irrinunciabile dai molteplici risvolti culturali, spirituali e, perché no, anche economici. «Nonostante il perdurare della crisi che ha investito l'economia mondiale - conclude Virginia Peroni - con questa edizione Brixiantiquaria compie un grande sforzo organizzativo, segno forte di volontà positiva e di fiducia nel futuro: sono molteplici i presupposti perché il nostro pubblico tradizionale, attento e competente, trovi ulteriori occasioni di interesse e varia e seducente anche la “nuova” proposta culturale tesa a stimolare e appagare il gusto di visitatori diversi, se pure accomunati dal gusto del bello».

Un impegno che merita attenzione in un momento in cui un Paese che affonda le proprie radici nella storia dell'arte più significativa del mondo, come il nostro, non può fare a meno di valorizzare questa sua ricchezza per guardare con più fiducia e serenità al futuro.

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