«Se il collega Fabio Broglia avesse di un briciolo di coerenza, dovrebbe dimettersi da consigliere regionale». Così Gianni Plinio il capogruppo di An in Regione, che torna alla guerra contro il nemico di sempree, da poco passato dallUdc allItalia di Mezzo di Marco Follini. Broglia, ricorda Plinio, «è stato eletto, nellaprile 2005, nella lista dellUdc, che faceva parte della coalizione di centrodestra che sosteneva la candidatura a presidente di Sandro Biasotti in alternativa a quella di Claudio Burlando sostenuta dal centrosinistra. Dal momento che Marco Follini, fondatore del partitino dellItalia di Mezzo cui Broglia ha aderito, preannunzia un voto favorevole forse decisivo al Senato per tenere in vita il Governo Prodi, è ragionevole dedurne che, anche in sede locale, il centrosinistra disporrà di una stampella». Plinio si dice daccordo persino con il presidente del consiglio regionale Mino Ronzitti «allorché dice che dal bipolarismo non si debba tornare indietro, e che chi è eletto deve rispondere esclusivamente al mandato ricevuto dagli elettori restando nella coalizione con cui si è presentato». «Chi tradisce i propri elettori - conclude Plinio - è un traditore: anche se ai nostrani Gani di Magonza andrebbe ricordato come il traditore di Orlando fece una assai brutta fine».
Lungi dal temere una brutta fine, ieri Broglia ha risposto anche a nome di Luigi Patrone, che allIdm è arrivato dalla lista di centrosinistra Gente di Liguria: «Idm in parlamento come in consiglio regionale non fa parte della maggioranza di centrosinistra e vota secondo responsabilità dei componenti il Gruppo. Noi siamo là dove gli elettori ci hanno collocato, cioè io in minoranza e lui in maggioranza». Poi, Broglia riprende le dichiarazioni di Follini, del quale si dice «convinto sostenitore»: «I trasformisti hanno sempre ottenuto qualcosa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.