Comprendere le esigenze, anticipare i bisogni, informare, assistere in ogni momento del rapporto: un consulente a 360 gradi pronto a evolversi seguendo le necessità del cliente. Questo il ruolo degli oltre 3.800 broker assicurativi, tra imprese e persone fisiche, che operano sul mercato italiano gestendo quasi il 70% dei rischi industriali.
Punto di riferimento del sistema produttivo e della Pubblica amministrazione i broker, nonostante la crisi dei mercati abbia costretto molte aziende a intervenire sui costi, hanno reagito molto bene. «I primi dati 2009 - spiega Francesco G. Paparella, presidente di Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni) - evidenziano una crescita, seppur ridotta rispetto agli anni precedenti, del giro daffari dei broker. Si tratta di un dato confortante se si tiene conto che i rami Danni, per il secondo anno consecutivo, hanno chiuso in negativo. Ciò significa che gli imprenditori italiani iniziano a identificare lo strumento assicurativo come un investimento indispensabile e strategico per la continuità del business, piuttosto che un puro costo».
Già nel 2008, mentre lintera raccolta assicurativa segnava un -7%, i broker incrementavano lincidenza sul mercato (+12%) con 24,6 miliardi di euro di premi gestiti rispetto ai 21,9 del 2007, per una quota di mercato complessiva del 26,4%, con una punta del 52,6% (46,7% nel 2007) nei soli rami Danni.
«Non è un caso se le polizze per le aziende non hanno subito grandi flessioni», spiega Paparella. «Nelle fasi di crisi e incertezza la tutela assicurativa assume una rilevanza ancor più decisiva del consueto. Il trasferimento del rischio è fondamentale per permettere soprattutto a pmi e microimprese, il motore della nostra economia, di concentrarsi sul business, ottimizzando gli investimenti».
La materia assicurativa è complessa, di difficile interpretazione e le compagnie tendono a offrire coperture con sostanziali limiti rispetto alle effettive esigenze dellutente, azienda o persona fisica. «Da qui - continua Paparella - nasce il ruolo del broker che assiste il cliente a identificare e percepire i bisogni reali di tutela per poi trovare la soluzione tecnica al miglior rapporto tra contenuto della prestazione e costo».
Lapproccio al rischio è cambiato negli ultimi anni. Sono sempre di più le pmi e anche i privati (soprattutto per quanto riguarda auto, salute e salvaguardia del patrimonio) a rivolgersi ai broker, come fanno da sempre le grandi aziende. Infortuni/malattie, incendio, all risks, Rc dipendenti, furto, D&O, sono le coperture più gettonate, mentre «per i rischi catastrofali - aggiunge Paparella - ci confrontiamo spesso, soprattutto a livello locale, con la volontà politica di gestire in prima persona eventi come terremoti o alluvioni, anche se le aziende più strutturate preferiscono quasi sempre le polizze private».
Il continuo emergere di nuovi rischi richiedono ai broker un elevato know how. Tanto è vero che gli oltre 3mila broker frequentano annualmente corsi di qualificazione e aggiornamento professionale, trovando risposte alle loro esigenze nelle iniziative di Aba (Accademia di brokeraggio assicurativo), lorganismo per la formazione e lo sviluppo degli standard qualitativi della professione costituito dallAiba, lassociazione che ha compiuto 40 anni nellottobre scorso e che oggi conta su oltre mille imprese iscritte per una rappresentatività del settore, in termini di giro di affari, pari al 90 per cento.
Sicurezza del lavoro, riequilibrio del sistema dei trasporti attraverso lutilizzo delle autostrade del mare e sostenibilità del sistema sono problematiche emergenti alle quali Aiba ha dedicato una serie di convegni sfociati in proposte concrete come, ad esempio, la richiesta di abbattere laliquota fiscale per le polizze Rc inquinamento al 2,5%, attualmente al vaglio delle istituzioni.
Il broker dassicurazione al fianco del cliente con le soluzioni migliori
MISSIONE Il presidente Paparella: «Le Pmi e le microimprese devono concentrarsi sul business»
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