È bruciato il caffé, momenti di terrore al San Martino. Quando è scattato lallarme, al padiglione 12 del San Martino, hanno capito subito che non si trattava di unesercitazione. Nessuno aveva avvertito prima, e soprattutto la puzza di bruciato cera davvero. Un odore fortissimo, acre, si è diffuso ieri verso le 13 (lora del caffé, appunto) nella tromba delle scale del reparto di Urologia. Unaria che prendeva subito alla gola, con quellinconfondibile sapore di plastica bruciata e di acido che non lasciava presagire nulla di buono.
Per questo lallarme è stato dato immediatamente. Medici, infermieri e inservienti hanno chiamato la squadra antincendio dellospedale. I controlli sono stati immediati e accurati. La puzza di bruciato cera eccome, si trattava di capire cosa stesse davvero andando a fuoco. La scia acre ha condotto gli uomini del servizio anticendio fino al terzo piano, nel padiglione 12, allinterno del blocco operatorio. Non cè poi voluto molto a capire che era possibile ridimensionare subito lallarme.
Strutture, macchinari e materiale medico non correvano alcun rischio. O meglio, qualcosa di ormai irreparabilmente bruciato cera, ma era il caffé che si stava preparando il personale del reparto. A dirla poi tutta, non era neppure colpa di chi aveva lasciato troppo la caffettiera sul fuoco, perché in realtà i fornelli erano tutti spenti. Il caffé era stato preparato con le macchinette elettriche, e proprio quelle erano andate in blocco.
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