È il ministro che ha fatto della trasparenza una battaglia. Logico allora che il suo ministero, quello per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, abbia fatto da capofila all’«Operazione trasparenza», cioè l’obbligo di rendere pubblici i dati sui dirigenti e gli incarichi in atto. Un dovere poi esteso a tutte le pubbliche amministrazioni.
E i dati relativi al ministero di Brunetta parlano chiaro: il ministro ha uno stipendio inferiore a quello del suo braccio destro. Non si parla di pochi euro: il capo di gabinetto Carlo Deodato guadagna infatti 25mila euro in più l’anno rispetto al responsabile del dicastero. In pratica, Deodato percepisce uno stipendio di 215mila euro l’anno, mentre il ministro Brunetta si ferma a quota 189mila euro. Appena meno retribuito, il vice capo di gabinetto Diego Sabatino: per lui lo stipendio arriva a 185.826 euro l’anno, a un passo da Brunetta.
L’«Operazione trasparenza» coinvolge tutte le amministrazioni della penisola.
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