Napoli - Bruno Contrada tornerà nel carcere militare di S. Maria
Capua Vetere, dove sconta la condanna a 10 anni per concorso in associazione mafiosa. È
infatti arrivato il nulla osta del giudice di sorveglianza per il suo trasferimento dall’ospedale
Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato nel padiglione Palermo. Lo ha reso noto il suo legale,
avvocato Giuseppe Lipera.
I legali: "Rispettiamo la sua volontà" "Una volta l’avvocato combatteva per fare uscire una persona dal carcere adesso ci siamo dovuti battere per far rispettare le volontà di Contrada e farlo tornare in cella". Così afferma l’avvocato Giuseppe Lipera, in merito al nulla osta del Tribunale di sorveglianza che ha riportato nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere l’ex funzionario del Sisde. Il legale ha poi aggiunto: "Non si comprende il perché di questo lungo ricovero a cui è stato obbligato il mio assistito e che lui non aveva chiesto. Fatto è che Contrada non viene trattato come un essere umano ma come un pacco postale puzzolente. Infatti - ha continuato il penalista - l’ultimo dell’anno, forse l’ultimo Capodanno della sua vita, si è riuscito a farglielo trascorrere in solitudine. A Contrada non è stata concessa neanche la presenza di un prete con cui poter chiaccherare". L’avvocato Lipera, che ha in programma nuove istanze al Tribunale di sorveglianza di Napoli, sottolinea: "Oggi, in cuor nostro, ci aspettavamo qualcosa di più".
Lo stato di salute Contrada ha rifiutato di sottoporsi alla tac al torace. Stando alla documentazione che i medici dell'ospedale hanno inviato all'ospedale di Sorveglianza l'ex funzionario del Sisde sarebbe affetto da disturbi depressivi. Nel documento si sottolinea che lo stato psichico del paziente è correlato al regime di detenzione ed è "nettamente influenzato dall’ulteriore restrizione degli spazi di detenzione". Contrada soffre di diverse patologie, disturbi cronici, comunque non acuti in questo momento, su cui a questo punto incide l’umore, turbato dalla depressione diagnosticata al Cardarelli. Il detenuto anche oggi aveva espresso a chiare lettere la sua volontà di tornare in carcere, o di essere trasferito per le cure nell’ospedale militare.
"Revisione del processo" "Bruno Contrada chiederà la revisione del processo con cui è stato condannato a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
La richiesta sarà presentata dopo il 10 gennaio, ovvero, dopo l’udienza del Tribunale di sorveglianza di Napoli che deve decidere se lasciare o meno il mio assistito all’ospedale Cardarelli dove è ricoverato". Lo rende noto il legale di Bruno Contrada, l’avvocato Lipera. L’istanza sarà depositata al Tribunale di Caltanissetta anche se i legali si dicono convinti che sarà esaminata dai giudici di Catania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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