Brutta avventura per una trentottenne: presa a calci e pugni da tre malviventi che tentano di stuprarla

Quella di lunedì è stata una notte da incubo per una donna di 38 anni, residente nel quartiere popolare di Santa Barbara, a Viterbo, aggredita e picchiata selvaggiamente da tra balordi, che per poco non sono riusciti anche violentarla.
Sono le 22,30 la signora è sola in casa, il suo convivente e il padre di quest’ultimo sono usciti per un impegno di lavoro fuori città. Improvvisamente nel suo appartamento la luce va via e la trentottenne decide di scendere nel sottoscala per controllare se l’interruttore della corrente elettrica sia per caso scattato, causando il disservizio. Ma a far saltare la luce sono stati tre malviventi che vogliono tendere una trappola alla donna. Intento perfettamente riuscito: i tre malviventi, con il volto coperto, non appena la donna si avvicina l’aggrediscono alle spalle e la immobilizzano. Per poi costringerla a suon di botte a rientrare in casa, dove la donna vive momenti di vero panico, come racconterà lei stessa agli agenti della squadra mobile, guidati da Fabio Zampaglione. I tre, secondo il racconto della stessa donna, iniziano a colpirla ripetutamente con calci e pugni, servendosi di un corpo contundente e poi si dividono i compiti.
Mentre uno dei tre balordi continua a riempirla di botte e a seviziarla, strappandole i vestiti di dosso con il proposito di abusare di lei, gli altri due mettono a soqquadro l’intero appartamento a caccia di gioielli e denaro. Fortuna vuole che dei rumori provenienti dall’esterno, forse le voci dei vicini di casa, blocchino il piano malsano dei tre aggressori che immediatamente si danno alla fuga. Pochi minuti dopo, alle 23,15, il suo convivente, un ragazzo di 28 anni, torna a casa, si rende conto della gravità dell’accaduto e dà l’allarme alla Polizia.

La donna che è stata trasportata immediatamente all’ospedale di Belcolle ha il volto tumefatto dalle ecchimosi e il corpo completamente livido, a causa delle violente percosse ricevute dai suoi aggressori ed è stata refertata dai sanitari del nosocomio con dieci giorni di prognosi. È ancora sotto shock e non ha saputo quantificare la somma di denaro che le è stata portata via.

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