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Brutto film per il Napoli: resta in C

Missione fallita per gli azzurri di De Laurentiis, battuti al Partenio

Brutto film per il Napoli: resta in  C

Carmine Spadafora

da Avellino

CantAvellino. Compatta, spietata al momento giusto, la squadra irpina di mister Oddo, dopo un anno di inferno trascorso in serie C1, ha riconquistato la serie B, battendo il Napoli per 2-1 nella seconda finale dei playoff. E non è un caso se alla fine di 180 minuti tiratissimi l’abbiano spuntata i biancoverdi avellinesi che, in campionato, avevano già superato il Napoli con un secco 2-0 al Partenio, mentre a Fuorigrotta entrambe le volte il risultato finale era stato di 0-0. La partita l’ha fatta il Napoli, mister Reja ha indovinato la formazione e l’assetto tattico ma, come tante volte era già accaduto in campionato, troppe sono state le occasioni sbagliate dai «puntero» azzurri. Basti citare quella clamorosa divorata miseramente da Capparella, formidabile nel rubare palla in area a Puleo, ma vero dilettante, a pochi metri dalla porta, a sparare nella curva degli ultrà avellinesi. Un minuto prima non aveva sbagliato, invece, Biancolino: gol e Avellino a un passo dalla serie B.
La serie B è sembrata ormai certa quando, al primo minuto del secondo tempo, Bonomi ha steso in area Millesi. Il bravo Marelli di Como è andato sicuro col dito puntato sul dischetto. Moretti ha fatto il gol del 2-0, e ciao Napoli. Con un uomo in meno (Bonomi è stato espulso per il fallo da ultimo uomo su Millesi in una chiara occasione da gol) gli azzurri sono annichiliti: due gol da rimontare per poi sperare nei supplementari sembravano un’impresa disperata. Ma, al 26’, Sosa ha riaperto la partita: gol e i 6.400 ultrà azzurri hanno ricominciato a sperare nella cosiddetta «zona Napoli», ovvero un gol negli ultimi minuti.
Dalla curva, subito dopo il gol dell’argentino, tre ultrà azzurri sono arrivati fino a centrocampo per urlare ai loro giocatori di continuare a lottare fino all’ultimo secondo. Rocambolesco ciò che è avvenuto poi a pochi minuti dalla fine: il pallone rotola in calcio d’angolo, ma i raccattapalle avellinesi si guardano bene dal consegnarlo ai napoletani. Dalla curva azzurra si lancia sul tartan un ultrà che prende il pallone e lo passa a Vanin.
La tensione negli ultimi minuti di gioco è altissima, in campo e sulle gradinate: soltanto l’imponente servizio d’ordine di polizia e carabinieri riesce ad evitare incidenti. Quando Marelli, allo scadere del quinto minuto di recupero, fischia un calcio di punizione, i tifosi irpini credono che la partita sia finita: a migliaia invadono il terreno di gioco per fare festa. Ancora pochi minuti e il campo viene sgomberato e la partita riprende, per poi concludersi definitivamente dopo pochi secondi.

A quel punto comincia la vera festa, con i tifosi del Napoli ammutoliti e composti.

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