Economia

Bruxelles: "Banche italiane le più care d'Europa"

La Commissione Ue: le spese annue per la gestione del conto arrivano a 253 euro nel nostro Paese. Seconda la Spagna con 178 euro. Oltre al costo finiscono nel mirino anche la trasparenza e la semplicità delle operazioni. L'Abi smentisce: "In Italia la media è 100 euro"

Bruxelles: "Banche italiane le più care d'Europa"

Bruxelles - Pagare. E zitti. Le banche italiane sono di gran lunga le più care d’Europa. Lo rivela uno studio della Commissione europea, diffuso oggi a Bruxelles. Se per un privato cittadino "medio" in Belgio le spese annue per la gestione di un conto corrente e le operazioni eseguite sono di 58 euro, in Irlanda di 82, in Germania di 89, in Gran Bretagna di 103 e in Francia di 154. Un italiano ne spende ben 253. Seconda in classifica con 178 euro è la Spagna, solo 27 per la Bulgaria, la meno cara d’Europa. "L’Italia ha i costi per la gestione dei conti correnti più alta d’Europa - scrive la Commissione - e questo è dovuto a costi molto alti per le operazioni chiave".

La smentita dell'Abi "Il prezzo del conto corrente in Italia è di circa 100 euro, ben inferiore rispetto a quello diffuso oggi a Bruxelles". Così il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha respinto le valutazioni della Commissaria Ue Meglena Kuneva. Il rapporto della Commissione fa riferimento "a modalità di confronto e a cifre errate perché calcolate includendo servizi, come quelli di finanziamento, che esulano dal conto, e commissioni ormai superate". Per l’Abi "in Italia le banche sono convenienti e trasparenti".

Lo studio Nonostante i costi elevati, i clienti delle banche italiane non cambiano istituto. Per paura dei costi nascosti: solo il 9% ha spostato il conto negli ultimi due anni, "perché il consumatore non capisce cosa paga quando gli offrono un nuovo conto e per mancanza di trasparenza non riesce a confrontare le offerte e resta con quello che ha" spiegano i tecnici di Bruxelles. I servizi della Commissione Ue che si occupano della protezione dei consumatori, autori del rapporto, hanno analizzato i costi dei conti correnti bancari di tutti i Paesi dei 27, basandosi su dati pubblicati sui siti web delle banche approfonditi con contatti diretti con gli istituti presi in esame.

Servizio bocciato Secondo la Commissione Ue "le tariffe sono sotto la media in termini di trasparenza e hanno i punteggi più bassi in termini di semplicità. È stato necessario contattare direttamente oltre il 90% delle banche comprese nella ricerca per avere maggiori dettagli sulle informazioni offerte dai loro siti internet". Lo studio osserva poi che gli italiani preferiscono le operazioni manuali nel 64% dei casi.

Bruxelles commenta Secondo la Commissione europea "ci sono problemi diffusi per il modo in cui le banche europee informano e consigliano i propri clienti2. I problemi specifici sono informazioni che in molti casi è difficile capire, spese bancarie opache, problemi con la consulenza e bassi livelli di trasferimenti di conti. La relazione descrive la struttura dei prezzi dei conti correnti come in generale "molto opaca, tale da rendere quasi impossibile per il consumatore sapere quanto paga e confrontare le diverse offerte". Nel 66% delle banche analizzate, le commissioni bancarie erano espresse in modo così poco chiaro che gli esperti hanno ritenuto necessari ulteriori contatti con la banca per trovare i costi reali di un conto.

Diritti violati Secondo il Commissario Ue ai consumatori Meglena Kuneva "il servizi bancari al dettaglio abbandonano i consumatori. È ampiamente provato che i principi fondamentali della tutela dei consumatori vengono violati con la complessità dei prezzi per gli oneri nascosti e informazioni che non sono chiare e complete.

Le banche - sostiene la commissaria - hanno la necessità di mettere ordine in casa propria con un cambiamento culturale nel modo di trattare i clienti e le autorità degli Stati membri devono adempiere al loro obbligo di rispettare le leggi sui consumatori nell’Unione europea".

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