da Milano
LUnione Europea si spacca sul progetto che prevede la separazione dei servizi dalla rete delle società telefoniche. Una partita delicata che dopo aver opposto il fronte degli ex monopolisti nazionali a quello dei gruppi «sfidanti», ha ora diviso i commissari di Bruxelles. Se due esponenti del calibro di Gunter Verheugen (vicepresidente e commissario allindustria) e Neelie Kroes (commissario alla concorrenza) bocciano la proposta messa a punto dalla collega Viviane Reding, questultima - tramite il suo portavoce - replica seccamente: «La data di presentazione delle nuove norme resta quella del 13 novembre. E in Commissione, si sa, basta la maggioranza».
I critici sono convinti che la revisione proposta creerebbe più burocrazia e danneggerebbe gli investimenti. Sostanzialmente la stessa tesi brandita dagli ex monopolisti nazionali per frenare la separazione della rete. Gli uffici della Reding hanno anche incoraggiato lItalia a perseverare nel previsto spin off funzionale della rete Telecom allo studio dellAgcom ma quanto sta accadendo nel direttorio dellUe potrebbe rendere più difficile ogni decisione. «La Commissione appoggia la separazione funzionale e non ha ragione di criticare il piano italiano che va in quella direzione» ha tuttavia detto il portavoce aggiugendo che Reding è in continuo contatto con il ministro Gentiloni e con il presidente dellAgcom mentre il 16 ottobre ci sarà un vertice con il presidente dellAgcom, Corrado Calabrò.
Nel frattempo cresce però anche il fronte del «no» con la probabile adesione del commissario ai trasporti francese Jacques Barrot e con le riserve già espresse dal segretario generale della Commissione Ue «non convinto» dei reali benfici della riforma.
Opposta la tesi degli altri protagonisti dellindustria delle tlc europee che appoggiano Reding, affermando che tale riforma è necessaria per assicurare la competitività nel settore.
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