Bryant, 81 punti in una notte

da Los Angeles

Kobe Bryant da fantascienza: il numero 8 dei Los Angeles Lakers ha messo a segno 81 punti trascinando la sua squadra al successo per 122-104 sui Toronto Raptors. Nella storia della Nba solo un giocatore è riuscito a far meglio in una singola partita. Il 2 marzo del 1962 Wilt Chamberlain, con la maglia di Philadelphia, mise a segno 100 punti contro i New York Knicks. Le cifre, da sole, spiegano cos'è successo. I Lakers hanno segnato 122 punti con 42/88 dal campo. Bryant, da solo, ha chiuso la serata con 46/66 al tiro: 28/46 da 2 punti e 7/13 da 3. La prestazione è stata condita anche dal 18/20 dalla linea dei tiri liberi. Bryant ha trascorso «ben» 6' in panchina: chissà dove sarebbe arrivato se fosse rimasto sul parquet per tutti i 48'.
La stella dei Lakers ha deliziato il pubblico dello Staple Center sin dalle prime battute e ha archiviato la prima metà della gara con 26 punti all'attivo. La partita, vista la performance di Bryant, ha perso progressivamente importanza. Il match si è trasformato in un «one man show» con 11 giocatori a fare da comprimari.
Il 27enne sta vivendo un'annata straordinaria. Per l'ex studente della Lower Merion High School, quest'anno superare quota 40 è diventata un'abitudine consolidata. Il 20 dicembre, contro Dallas, Bryant aveva stabilito il precedente career-high con 62 punti. Un mese fa, però, il coach Phil Jackson aveva deciso di lasciare in panchina il suo fuoriclasse per tutto l'ultimo quarto di gioco. Stavolta, invece, l'allenatore non ha voluto rovinare la festa. A quanto pare Jackson avrebbe voluto richiamare Bryant in panchina nelle battute finali dell'incontro. «Non credo che riuscirai a farlo - gli ha detto uno dei suoi assistenti - ... Kobe ha segnato 77 punti...».
Gli 81 punti rifilati ai Raptors assumono ulteriore valore se si considera che Michael Jordan, nella sua carriera, al massimo ha realizzato 69 punti. «È difficile spiegare cosa sia successo», ha detto Bryant al termine della partita.

«Se dicessi che avevo in mente di fare qualcosa di simile, mentirei». Alla fine anche coach Jackson ha applaudito il monologo del suo numero 8: «Ho assistito a tante partite nella mia carriera. Una cosa del genere, però, non l'avevo ancora vista».

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