Raid anti-romeni: caccia agli aggressori. Condanna dei Poli E' stata una notte di perquisizioni e di interrogatori da parte dei carabinieri del comando provinciale di Roma che, insieme ai colleghi del nucleo territoriale di Frascati, hanno avviato le indagini dopo il raid punitivo effettuato ieri sera contro alcuni cittadini romeni davanti al supermercato Lidl nella zona di Tor Bella Monaca. Gli investigatori dell'Arma hanno effettuato nel corso della notte diverse perquisizioni alla ricerca di particolari tracce che possano dare un volto e un nome agli appartenenti al gruppo che ieri sera è piombato improvvisamente davanti al supermercato con bastoni, spranghe e coltelli.
Al vaglio anche la matrice politica Una spedizione punitiva nata dall'intolleranza o un raid "giustizialista", con una matrice politica ben precisa. Queste le ipotesi principali prese in esame dagli investigatori dei carabinieri. Un raid sicuramente pensato e studiato per cogliere di sorpresa, al buio, i romeni che abitualmente frequentano il parcheggio del supermercato periferico. Come i tre feriti, che non hanno un lavoro fisso ma solo occupazioni saltuarie e senza precedenti penali. Quel parcheggio è una sorta di luogo d'incontro per stranieri, principalmente romeni, che spesso durante il week end si trasforma in bivacco. Gli investigatori dei carabinieri hanno effettuato anche oggi altre perquisizioni ed hanno interrogato ancora persone, anche appartenenti all'estrema destra capitolina, per capire se l'origine dell'azione possa arrivare proprio da quell'area. Il gruppo che ha assaltato ieri sera i romeni, al grido di "Adesso fatevi sotto", potrebbe anche essere composto da persone che nella zona sono conosciute. Una zona difficile, dove la convivenza tra gli abitanti del quartiere e gli occupanti di campi abusivi e baraccopoli è spesso costellata di episodi, quotidiani, di violenze e soprusi. Reciproci. Per questo motivo, gli investigatori dell'Arma non tralasciano di mettere a confronto quello che è avvenuto ieri sera con un altro episodio che si è verificato a Roma, alla fine dell'estate, il 19 settembre, a Ponte Mammolo. A Ponte Mammolo, una quarantina di persone, in quel caso residenti sulla via Tiburtina, decisero di effettuare una spedizione punitiva sul cavalcavia che sovrasta le baracche del campo nomadi abusivo nato sulle sponde dell'Aniene. Anche qui spranghe, bastoni e quattro bottiglie incendiarie, che causarono solo molta paura e nessun ferito. Un raid in due riprese per il quale fu denunciato un uomo che abitava poco lontano dal campo di immigrati.
Cicchitto: "Ferma condanna, ma c'è esasperazione" "Ferma condanna" per l'aggressione di ieri sera contro alcuni romeni, che è "anche il prodotto dell'esasperazione: da sette anni si sono lasciate sviluppare a Roma delle vere e proprie favelas", ha detto detto il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, prima di entrare nella chiesa del Cristo Re a Roma, dove si stanno svolgendo i funerali di Giovanna Reggiani. Cicchitto ha sottolineato che "con la Romania c'é amicizia e ci auguriamo che ci aiuti a combattere i criminali".
D'Alema: "Aggressione razzista indegna dell'Italia" Il raid nei contro tre romeni è stata "un'aggressione squadrista, una cosa indegna del nostro paese". E' l'opinione del vice premier Massimo D'Alema, secondo il quale "in questo modo si alimenta la violenza e non la si ferma".
"Il governo farà tutto quello che è nelle nostre possibilità - ha detto D'Alema - certamente per combattere la criminalità, ma anche per combattere uno squadrismo razzista che è un fenomeno criminale, esattamente come lo sono le aggressioni compiute da sbandati e da immigrati. Noi dobbiamo governare questo problema". "Lo stato deve agire - ha aggiunto - lo squadrismo razzista è intollerabile, è un fenomeno criminale che non ammette nessuna giustificazione".
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