Roma - "Il buco del Comune di Roma è una delle più grandi bufale mediatiche costruite nel corso del tempo per ragioni politiche". Durante la conferenza sul bilancio capitolino, in risposta alle affermazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno sul deficit del Campidoglio, il leader democratico Walter Veltroni ammette un buco di 6,874 miliardi di euro. Ma puntualizza: "Non si tratta di un buco. E' uno stock che si accumula anno dopo anno in relazione ai mutui e ai titoli che l’Amministrazione pubblica contrae e che dovrà ripagare in futuro".
La difesa di Veltroni "Ho atteso che i fuochi delle polemiche si spegnessero, era tutto inverosimile e in effetti si stanno spegnendo", ha attaccato il leader democratico accusando il centrodestra di aver "varcato un limite" con le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Se si vuole attaccare una persona - ha aggiunto Veltroni - allora ero sindaco oggi capo dell’opposizione, lo facciano pure, ma se si attacca una città alla quale ho dedicato sette anni della mia vita, allora la cosa cambia segno". Veltroni ha sottolineato che l’ex assessore al Bilancio Marco Causi "si è sforzato di spiegare come stavano le cose. Ma in questo paese chi urla è più forte rispetto alla concretezza e alla razionalità".
Problemi di liquidità "Esiste per il Comune di Roma un problema di liquidità, dovuto al mancato trasferimento di fondi alla Regione Lazio da parte dello Stato". L’ex sindaco di Roma ha spiegato che il meccanismo di trasferimento dei fondi si è bloccato "a causa delle difficoltà economiche della Regione dovute al deficit della sanità". Si tratterebbe di quei 10,5 miliardi di euro di buco lasciati dalla giunta Storace nel settore della sanità: "Questo sì è un vero buco fatto dalla giunta dello stesso segno del sindaco Alemanno e del presidente del Consiglio. Quindi la crisi di liquidità al Comune di Roma dipende dal centrodestra".Tra le cause dell’assenza di liquidità c’è anche, per Veltroni, le mancate entrate dell’Ici, "200 milioni sulla rata di giugno e 200 milioni su quella di dicembre".
I continui tagli "La situazione finanziaria del Comune di Roma sarebbe certamente migliore se, con i governi della destra nello Stato e nella Regione tra il 2001 e il 2006, la Capitale non avesse subito una lunga quantità di decurtazioni e tagli: la somma dei trasferimenti correnti di Stato e Regione al Comune è diminuita dagli 1.231 milioni nel 2002 agli 1.027 nel 2006". Secondo il leader del Pd, "la legge 396 per Roma Capitale arrivata a 185 milioni nel 2003 è stata progressivamente definanziata (103 milioni nel 2004, 80 nel 2005, 70 nel 2006), per essere ripristinata dal governo Prodi nel 2007 con 595 milioni nel triennio 2007-2009". Per Veltroni "senza le decurtazioni del periodo 2004-2006 a Roma sarebbero arrivati 300 milioni in più per gli investimenti sulla città. Senza il taglio ai finanziamenti per Roma Capitale, il Comune avrebbe potuto ridurre di 300 milioni di euro il proprio indebitamento".
La soluzione al buco Secondo Veltroni, per chiedere soldi in più per Roma, "non c’era bisogno di fare questo can can". "L’attuale giunta poteva chiedere fondi al governo come abbiamo fatto noi in passato - ha proseguito l’ex sindaco - E di fronte a una risposta negativa, come quella che ricevemmo dal precedente governo Berlusconi-Alemanno, l’esecutivo comunale avrebbe potuto rimboccarsi le maniche".
L'attacco a Berlusconi "Le cose che Berlusconi dice su di me non sono nuove nè mi stupiscono. La qualità e la quantità dell’opposizione non si misurano su questo".
Veltroni si è detto "abituato a conoscere le forme di imbarbarimento del clima politico italiano e la voglia di scontro che persiste in certi politici italiani". "Ma questo non conta, conta che gli italiani arrivano a fine mese, che aumentano i salari, e il prezzo della benzina diminuisce, se diminuiscono i reati», ha spiegato Veltroni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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