Il budget della Ue alla democratica che cacciava la gente dall’«Unità»

Nella commissione Budget (Bilancio) dell’Europarlamento, da un paio di legislature latitava la presenza italiana, nonostante sia ritenuta la più importante del mazzo, visto che è da lì che si dipana la spesa della Ue in direzione degli Stati membri: troppo complesse le analisi, difficili i conti, tecnicistici i testi che venivano approntati dagli uffici. Questa volta però occorre riconoscere che le forze politiche nazionali si son date una regolata: ben sei su un totale di 42 gli italiani titolari in commissione. Tre del Pdl (Collino, Silvestris e Matera), 2 del Pd (Balzani e Cozzolino), 1 della Lega (Morganti).
E due di loro sono donne: Francesca Balzani, tributarista genovese, già nello studio di Uckmar nel capoluogo ligure prima di esser nominata assessore al Bilancio della città, e Barbara Matera, 28enne foggiana laureanda con una tesi sulla riforma della scuola media. Della Matera si dice che proprio il capogruppo del Pdl Mauro l’abbia scelta per la commissione budgetaria in modo da spazzar via le malelingue che parlavano di lei solo da un punto di vista estetico. «Vai e impara» le avrebbe detto. Pare sia molto disciplinata nelle presenze, ma è presto per una valutazione. Della Balzani invece sono in parecchi ad aver notato la capacità di inserirsi sui temi complessi della commissione. Unico appunto sul suo conto, quello fatto registrare da alcuni giornalisti che ebbero qualche anno fa la ventura di lavorare per l’Unità, organo del Pds. La liquidazione della testata e i relativi prepensionamenti, prima dell’arrivo di Soru, furono affidati - guarda tu il caso! - proprio allo studio Uckmar.

E fu la Balzani in prima persona a dover gestire le fuoriuscite. Così che qualcuno arriccia ancora il naso quando l’eurodeputata ligure pone l’accento sulla necessità di intervenire sul sociale come precondizione per la fuoriuscita dalla crisi economica.

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