«Destra e sinistra non sono la stessa cosa. Sono i comportamenti della classe politica ad assomigliarsi drammaticamente da una parte e dallaltra». È nelle parole del portavoce Fabrizio Tringali la filosofia di base della lista Città Partecipata. La compagine, nata dagli sforzi del Partito Umanista e dell'associazione nazionale «il Cantiere» e presentata ieri, alle prossime elezioni comunali correrà da sola a Tursi. In una corsia di sinistra, ma ben separata dallUnione: «Nessun partito è disposto a cedere quote di potere al popolo. Allora chiamiamo a raccolta tutti coloro che non si sentono rappresentati da questa sinistra genovese, che fa parte di una casta politica che mente sapendo di mentire e non fa nulla per recidere le commistioni tra affari e politica». Il candidato sindaco è il 38enne Stefano Budria, pavese trapiantato a Genova, da sempre impegnato nel Movimento Umanista: «La politica - spiega - non è una prerogativa di poche persone geniali, ma una cosa di tutti, per questo noi proponiamo un modello di democrazia partecipata, in cui i cittadini possano mettere bocca nelle questioni della città». In che modo? Bilancio partecipativo, referendum vincolanti, dibattiti pubblici.
«Proponiamo è un cambiamento radicale, anche se ci rendiamo conto che sarà difficile raggiungere il quorum». Ma per prima cosa, il buon esempio. Da Città Partecipata arriva la promessa: «I nostri eletti rinunceranno a qualunque benefit istituzionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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