Bufalotta, prima sconfitta di Veltroni sull’urbanistica

Bocciato il cambio di destinazione Giro (Forza Italia) «I municipi sono stanchi»

«Il voto contrario del Consiglio del IV municipio che ha bocciato la delibera comunale sul cambio di destinazione d’uso, da servizi a residenziale, alla Bufalotta, è la prima pesante sconfitta dell’urbanistica su misura di Veltroni e Minelli». Il presidente della federazione di Roma di An, Gianni Alemanno, commenta così il no del consiglio municipale alla colata di cemento sulla Bufalotta. «Si tratta - prosegue Alemanno - di un modo di procedere gravemente lesivo per gli interessi di Roma sia nel metodo che nel merito. Nel metodo non si può continuare a prescindere da un proposta urbanistica che dia certezze e regole dopo i fiumi di retorica che Veltroni ha dedicato al nuovo piano regolatore generale che continua a rimanere sulla carta. Nel merito, è invece inaccettabile continuare a scaricare a caso milioni di metri cubi di costruzioni senza nessun riguardo per i cittadini, per le infrastrutture e per i trasporti».
Critico anche Francesco Giro, coordinatore regionale di Forza Italia: «La bocciatura della delibera urbanistica sulla Bufalotta dimostra che i nostri territori e i nostri municipi sono stanchi dei continui stravolgimenti del nuovo Prg, che sembra nato morto. Non è pensabile continuare a precedere a colpi di varianti al piano regolatore, gettando ovunque colate di cemento e nuove cubature, senza alcun criterio e senza prevedere un sistema adeguato di infrastrutture di superficie e profondità in grado di risolvere i problemi della mobilità e della viabilità, sia di quartiere, sia fra le diverse zone della capitale. Ci auguriamo che dopo questa sconfitta Veltroni dimostri, rispetto allo sviluppo urbanistico della città, più capacità di confronto con i territori e maggiore premura per i problemi dei cittadini che questi territori abitano».
«Il voto dimostrato la maturità della maggior parte dei consiglieri del municipio che, pur appartenendo a diversi schieramenti politici, hanno saputo trovare una sintesi comune in difesa degli interessi dei cittadini», aggiunge il vicepresidente del Consiglio IV municipio, Roberto Borgheresi (An). «Gli assessori comunali che ieri hanno illustrato al consiglio la loro proposta di delibera - dice Borgheresi - non ci hanno assolutamente convinto.

Perché, senza adeguate infrastrutture, i 30mila cittadini che si aggiungerebbero a quelli già previsti nella nascente zona di Porta di Roma porterebbero al collasso la viabilità e la vivibilità di quell’area, con ripercussioni inimmaginabili anche per i quartieri limitrofi».

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