Il pericolo arriva sempre da ovest, dalla Spagna che spende e spande in forza di un regime fiscale favorevole e di contratti con sponsor da nababbi. Il Real Madrid continua a promettere - per bocca del suo presidente, l’avvocato Calderon - acquisti a ripetizione con epicentro il mercato calcistico italiano. «Se ne occupano Mijatovic, Baldini e Capello», fa sapere il dirigente madridista disposto anche a confermare le ultime piste che portano in Francia al Marsiglia (Ribery, costo dell’operazione 22 milioni di euro) e in Italia a Roma (Chivu l’obiettivo dichiarato). I rappresentanti dei merengues pensano che sia più fragile la resistenza del club giallorosso, alle prese, con una condizione economica non esaltante. Il manager di Chivu, diventato comunitario per effetto dell’allargamento Ue, fa sapere che la trattativa con la Roma è sempre al primo posto del gradimento del suo assistito ma le tentazioni del Real cominciano a produrre qualche ripensamento. Per chi conosce la lista della spesa fatta da Fabio Capello, non è un mistero che l’elenco dei romanisti attualmente a disposizione di Spalletti sia più di uno. Oltre a Chivu, considerato un rinforzo da ottenere subito, al tecnico piacciono De Rossi e Mexes. Scontato, naturalmente, il gradimento nei confronti di Kakà che resta un sogno proibito a causa della chiusura scelta dal Milan sull’argomento.
Cassano piace ai viola. Per evitare complicazioni e per rispondere a criteri di sana economia del prossimo mercato, il Milan è ufficialmente lontano da Cassano. «Motivi legati al suo comportamento» fanno sapere alcune fonti dello staff tecnico rossonero. La formula dell’unica punta (Gilardino) con dietro due mezze punte (Kakà e Seedorf) ha convinto Ancelotti e la società, di qui il cambio di strategia. Perso il tram per tornare nel calcio italiano, Cassano ha a disposizione per il futuro il predellino della Fiorentina. Solo Prandelli ha aperto al barese, schiudendogli le porte in vista del prossimo mercato di giugno. Si tratta di un giudizio tecnico e basta, al momento: da cosa nasce cosa, come dice Maurizio Costanzo. Anche l’indizio Iaquinta è da considerare una falsa pista: il Milan non concorre. E Pozzo può attendere con fiducia la conclusione della trattativa Pavone-Genoa.
Buffon chiede garanzie. A Torino, Gigi Buffon continua a mettere paletti lungo il recinto del suo futuro. «Sono contento per gli attestati di stima provenienti dalla società» è la sua dichiarazione ma la sostanza rimane la stessa. «Ho voglia ancora di vincere, passare alla storia per essere arrivato dodicesimo in A non è granché stimolante. Ne parlerò con i dirigenti più avanti quando la nostra classifica sarà migliore» la seconda parte dell’intervento di Buffon. Che tradotta vuol dire: o la Juve garantisce una cospicua campagna di rafforzamento oppure io cambio aria.
Per Oddo si firma il 22. Per Oddo al Milan la firma arriverà il 22 gennaio, dopo la sfida di campionato. E comunque al ritorno di Galliani e Lotito dalle rispettive vacanze. Per definire gli accordi bisognerà limare la cifra del conguaglio, magari con la promessa di girare il difensore Marzoratti (attualmente all’Empoli) al club laziale. Grimi, argentino con passaporto italiano, sbarcherà oggi, costerà 2 milioni di euro, e si trasferirà a Malta insieme con Oliveira, in ritardo sulla tabella di marcia per motivi famigliari.
Inter: la firma di Mancini. Roberto Mancini è partito per il Bahrein senza contratto rinnovato ma non ne farà una tragedia. Anzi si concentrerà sul lavoro. Non avrà a disposizione Cambiasso (rimasto in sede per motivi famigliari) e difenderà coi denti il passaggio di Mariano Gonzales alla Samp reclamato da Novellino.
Di Biagio e Di Vaio. Di Biagio si allena già con l’Ascoli, Di Vaio può arrivare a Torino dove Fiore è in rotta con Zaccheroni mentre Stellone ha aperto all’arrivo di Di Vaio, in attacco.
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