Bullismo e anoressia, incubi a scuola

Bullismo: 35.3 per cento. Anoressia e bulimia: 41.2 per cento. Droga: 17.6 per cento. Alcolismo: 11.7 per cento. Sono le percentuali che fanno scattare l’allarme nelle scuole genovesi. Dalle materne alle superiori, queste cifre danno la percezione del numero degli istituti che si trovano a dover affrontare l’emergenza di fenomeni in espansione tra i giovani. E il rapporto, presentato ieri dall’Unicef, non nasce sulla base di interviste anonime o esterne alle scuole. A tracciare il quadro sono stati 59 insegnanti, scelti in altrettanti istituti della provincia di Genova come «sentinelle» per conto dell’Unicef.
Giacomo Guerrara, vicepresidente nazionale dell’organizzazione mondiale per la tutela dei bambini, e Franco Cirio, presidente nazionale, ieri erano in Provincia per presentare il rapporto 2006 sull’infanzia nel mondo. Ma l’attenzione si è concentrata proprio sull’analisi locale dei problemi dei giovanissimi. In Italia, in collaborazione con il ministero di Istruzione, Università e Ricerca, per il primo anno l’Unicef ha studiato la condizione nelle scuole con un report fatto dagli insegnanti. I dati riferiti a Genova non lasciano tranquilli «anche se - ha sottolineato Guerrera - bisogna tener presente la valenza statistica dello studio, che non può prescindere dall’entità del campione». Cinquantanove istituti sui 119 della provincia sono comunque un numero rilevante e i problemi non mancano. A preoccupare è anche un altro aspetto, legato alla presenza di ragazzi disabili nelle varie classi.

In tutti gli istituti sono presenti gli insegnanti di sostegno ma, sottolineano le «sentinelle» dell’Unicef, in molti casi uno solo deve seguire fino a quattro ragazzi, mentre dovrebbe occuparsi di un caso solo. Note dolenti anche per quanto riguarda la preparazione del personale amministrativo delle scuole. Sembra che solo il 6 per cento abbia «percezione dei diritti del bambino».

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