Bullismo

Patricia Tagliaferri

Non hanno ancora 18 anni, ma si comportano già da veri delinquenti. Sono ancora le baby gang a firmare le ultime aggressioni avvenute nella capitale. In via Prenestina un transessuale è stato malmenato da una banda di adolescenti e rapinato della borsetta, in piazza Mancini un diciassettenne picchiato da alcuni coetanei per un I-pod. Accade sempre più spesso e preoccupa anche il sindaco Gianni Alemanno: «Il fenomeno del bullismo sta cominciando ad acquistare contorni inquietanti».
Questa volta c’è anche una ragazza nel gruppo di bulli che sabato notte ha scelto come vittima un transessuale brasiliano di 31 anni. Quattro romani e un romeno, tra i 17 e i 21 anni, vogliono dare una svolta a modo loro ad una serata altrimenti noiosa e decidono di giocare ai duri. Entrano in azione con i loro piccoli mezzi di trasporto, accerchiano il transessuale con un carosello di scooter e minicar. Poi lo bloccano, lo colpiscono con uno sfollagente di metallo e gli portano via i 200 euro e i due telefonini che aveva nella borsa. Cercano di dileguarsi nelle strade vicine ma alcuni passanti li vedono e indicano la strada ai carabinieri, che dopo un breve inseguimento riescono a raggiungerli. I quattro maggiorenni, tra cui la ragazza, sono stati tutti arrestati per rapina, mentre il minorenne è affidato al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli.
Sabato mattina, invece, vittima dei bulli di turno è un giovane di 17 anni. Mentre sta entrando nel liceo artistico di piazza Mancini per seguire le lezioni viene aggredito da due sconosciuti, uno ha la sua stessa età, l’altro è appena maggiorenne. Vogliono il suo I-pod e per averlo gli sferrano più di un pugno sul viso. Il ragazzino finisce a Villa Irma con 5 giorni di prognosi. I bulletti vengono subito individuati dagli agenti che pattugliano la zona. A.F., 17 anni, stava cercando di fuggire a bordo di un autobus e per non farsi notare era salito in compagnia di una ragazza. Ha precedenti per fatti analoghi e la polizia lo arresta per rapina e lesioni. Il complice maggiorenne viene invece denunciato per gli stessi reati a piede libero.
Per il sindaco Alemanno bisogna correre ai ripari: «Credo che nel piano regolatore sociale e nel piano della sicurezza dobbiamo dedicare misure specifiche verso questa forma di violenza, sia con forme repressive sia soprattutto con una campagna che dia spinte e motivazioni diverse agli adolescenti». Di fenomeno allarmante parla anche Paola Rita Stella, assessore provinciale alle Politiche della scuola: «Occorre una politica di forte integrazione sociale». «Le due aggressioni - dice Sveva Belviso, assessore alle Politiche sociali del Comune - ci pongono ancora una volta di fronte al problema della delinquenza e del disagio minorile. Ritengo che la creazione di un osservatorio sia non solo utile ma doverosa».

Laura Marsilio, assessore alle Politiche educative e scolastiche propone invece un «tavolo permanente sulle problematiche della scuola»: «Il bullismo è un problema da non sottovalutare e la scuola ha il compito di svolgere un’azione di prevenzione».

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